First ride: Ducati Scrambler Icon 2023

Alessandro Bianchi

Prova su strada della nuova Ducati Scrambler Icon, molte le sorprese inaspettate che riserva questo mezzo capace di far divertire grazie ad una guida facile

Vista provata e piaciuta !!!!!

Ammetto che quando mi è stata proposta la prova della nuova Ducati Scrambler Icon, un'ondata di scetticismo misto ad una punta di ironica sufficienza ha pervaso la mia mente, facendomi quasi desistere, immaginando un mezzo poco interessante dal punto di vista tecnico prestazionale e privo di una specifica connotazione identificativa, vedendola piuttosto più come un giocattolo ben colorato dalle forme che rievocano i tratti di uno stile fashion/vintage, ma con poca sostanza motociclistica.

Ducati colloca questo mezzo a simbolo del glamour motociclistico grazie anche ad una vastissima serie di accessori accattivanti ed abbigliamento dedicato, creando un vera e propria linea che fa moda. Infatti l'azienda si è fatta strada nel mercato grazie ad una ormai nota ed efficace strategia di marketing, dando vita così ad un nuovo segmento unico nel suo genere. Alla fine incuriosito ho deciso di provarla per una giornata e ……….. sorpresa, anzi forse meglio dire sorprese, poichè ce ne sono state più di una e tutte molto interessanti. Ma andiamo per gradi.

 

L'estetica è piacevole, la trovo sinuosa, semplice e ben proporzionata nell'essenza delle sue dimensioni ben compatte, inoltre la vasta scelta delle colorazioni, tutte ben riuscite, la rendono piacevolmente attraente. Anche se apparentemente semplice, si percepisce che la genesi di questo mezzo è frutto di un approfondito studio stilistico, con particolare dedizione al dettaglio estetico in cui nulla è stato lasciato al caso. Salendoci la posizione risulta comoda e naturale, inoltre la sella è bassa e si tocca molto facilmente con i piedi in terra.

In città: appena partiti la prima sensazione spiazza, sembra di guidare un mezzo leggerissimo che assomiglia più ad una bicicletta piuttosto che ad una moto, malgrado il peso dichiarato non sia così leggero (185 kg in ordine di marcia). Mettere la prima e partire è facilissimo, la moto mostra subito un'agilità ed una facilità di guida fuori del comune, grazie anche al motore, un bicilindrico da 800 cc, che riesce ad esprimersi al meglio anche a bassi regimi, specialmente nelle gestione delle ripartenze del traffico cittadino, con una prontezza ed un'erogazione esente da strappi od incertezze, tanto da renderla godibile e divertentissima.

 

Il motore sempre ben presente in ogni situazione, dopo averci preso la mano, istiga ad una guida teppistica, grazie all'erogazione immediata e lineare, che stupisce per una capacità di far strada in pochissimo tempo senza mettere mai in difficoltà. Zigzagare tra le macchine, accellerare e ripartire non è mai stato così divertente ………forse troppo!!

La sua estrema leggerezza unita ad una gestione ciclistica delle sospensioni che sembrano nutrire un'insaziabile fame di buche, sconnessioni e brecciolini mi incitano a pensieri malsani, infatti più trascorro il tempo alla guida di questo mezzo e maggiore diventa la tentazione di salire e saltare su e giù per i marciapiedi. 

Comincio a puntare volutamente le curve sporche di brecciolino e le sconnessioni per il gusto di far pattinar il posteriore, che sembra assecondare e cogliere di buon grado questa guida, rispondendo sempre con estrema compostezza nelle leggere perdite di aderenza del posteriore. Insomma, mio malgrado capisco che è arrivato il momento di uscire dalla città onde evitare di cadere in tentazioni disdicevoli e poco edificanti!!!

Tra le curve: come detto, ciò che si apprezza nell'immediato di questo mezzo, è sicuramente la sua estrema facilità di guida, dovuta in primis ad una posizione molto ergonomica che permette un'impostazione naturale, e poi diciamolo, ciò che la rende efficace e vincente è il perfetto connubio ciclistico e motoristico di altissimo livello che mai pensavo potessi riscontrare in un mezzo di questa natura.

Nei tratti dei trasferimenti ovviamente l'esposizione all'aria è totale, anche se si riesce a viaggiare bene fino ai 130 km/h circa, oltre, l'impatto si fà sentire decisamente, con la possibilità di innescare sbacchettamenti se non si è più che attenti a non appendersi all'ampio manubrio a corna di bue che per sua conformazione trasmette amplificando esponenzialmente ogni minima forza o pressione impartita sulle manopole.

                                          

 

Finalmente arrivano le curve !!! Capisco subito che la guida deve essere delicata cercando di non attaccarmi al manubrio pena spiacevoli ondeggiamenti in accellerazione. Entrando nel panorama delle curve perdo un pò di quella sicurezza acquisita in città, quì lo scenario cambia, le strade sono aperte non c'è il traffico e le velocità sono decisamente più alte, quindi cerco di capire il comportamento dinamico di questo mezzo in un contesto di guida impegnata, dunque con circospezione aumento il ritmo molto gradualmente.

A dirla tutta la sensazione che si ha è quella di essere appesi ad una bicicletta anabolizzata che riesce a prendere velocità impensabili in tempi e spazi molto contenuti, la percezione è quella di stare su un mezzo leggero, instabile e nervoso dove inizialmente rimane difficile convincersi nel pensare di riuscire a farla girare.

                                   

 

Ebbene niente di più falso, bisogna solo avere il tempo per entrarci in confidenza, e vi chiederete, ma quanto ce ne vuole ????? Poco, molto poco, diciamo che dopo quattro o cinque curve, data la sua semplicità di guida priva di capziosità, ti fa capire che cio che ti rendeva insicuro altro non è che una prerogativa che la rende divertentissima e unica nel suo genere !

A muoversi si muove, sbacchetta, ma non va da nessuna parte, rimane lì, e quando capisci che sotto alle sembianze della motocilettina glamour si nasconde una moto con i numeri dotata di una ciclistica sana, capace di permetterti una guida sportiva abbondantemente sopra le righe, ne rimani piacevolmente stupito, quasi incredulo !!! Ma la sorpresa viene strada facendo, appurato ciò che può offrire questo mezzo in termini di guida sul misto, vado avanti per gradi per capire fino a dove ci si può spingere e quali sono i limiti.

Presa la giusta dimestichezza nel misto si entra nelle curve a gas pieno, la ruota da 18 " è un'altra Mandrakata degli ingegneri di Borgo Panigale che si rivela apprezzabilissima nel contesto di guida, rendendo ancor più facile e rotonda la percorrenza delle traiettorie. La fase d'ingresso quì non esiste, è talmente rapida e leggera nel girare che diventa un tutt'uno, non fai in tempo a pensare di doverla inserire che già ti ritrovi a centro curva sparato, grazie ad un avantreno particolarmente vorace e passatemi il termine "di bocca buona", che fagocita ogni tipo di curva senza tanti complimenti e non fà alcuna differenza se l'asfalto è sporco, rovinato o dissestato. 

Insomma un'avantreno che non sarà il massimo della sensibiltà in termini di feeling ma capace di percorre a ritmi veramente elevati qualsiasi traiettoria. Aumentando la velocità degli ingressi, anche gli angoli cominciano ad essere importanti, ostacolati solo dalle pedane che posizionate basse toccano presto, se non si presta attenzione si rischia di tornare a casa con le pedane limate.

Può sembrare inverosimile, ma questa moto sul misto conferma e rafforza la sua anima teppista, che ti incita ad una guida scatenata e divertente dove il sorriso sotto al casco regna perenne. Le gomme semitassellate offrono un grip esagerato permettendoti di piegare tranquillamente su qualsiasi asfalto, nel percorrere alcuni tratti di misto stretto a me noti ed utilizzati per testare le moto, mi sono reso conto che le velocità di percorrenza raggiunte erano più elevate di moto ben più prestanti e con cavallerie esagerate !!!

                             

 

L'elettronica è semplice ma efficace, spalancando tutta manetta dentro le curve il TC lavora in sordina rimanendo quasi perennemente acceso senza però risultare mai invasivo con fastidiosi tagli di erogazione. Insomma una vera castigamatti facilissima, semplice ma di un'efficacia sorprendente. Le sospensioni Kayaba sono stata un'altra rivelazione interessante, scorrevoli ma al tempo stesso sostenute, ti permettono di piegare sulle asperità senza che nulla accada, anzi alla fine non fai più neanche caso a dove metti le ruote tanta è la sicurezza che trasmettono. 

 

Insomma un mezzo che oltre ad ostentare una connotazione Glamour nasconde un'insospettabile indole teppistica, con nascoste doti ciclistiche, capace di far divertire tanto con etrema facilità senza mai affaticare, una vera giostra per adulti !!! Ah dimenticavo, i consumi sono veramente irrisori, guidando molto ma molto allegramente si fanno i 18 km/lt !!! 

Okkio, smanettoni intutati siete avvisati !!

Buona strada a tutti, Bikers !!!!

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