Aprilia RSV4 1100 Factory Speed White: il test su strada

Alessandro Bianchi

Aprilia e l’arte della piega, prima prova su strada della nuova Aprilia RSV4 1100 Factory Speed White. Cosa cambia nella dinamica di guida?

Aprilia e l'arte della piega !!

Aprilia Rsv4 1100 Factory 2023 Speed White

Avendo avuto per 24.000 km il modello precedente, ossia il 2020, ero rimasto stupito, anzi forse meglio dire ammaliato, dalla sua ciclistica che unita ad un motore straordinariamente potente e dotato di una schiena oltremodo muscolosa, riusciva a dare completezza ad un mezzo dotato di un'equilibrio perfetto nella gestione della guida, spalmando letteralmente a terra coppia e cavalli con assoluta disinvoltura mantenendo sempre un'efficacia ciclistica ineguagliabile.

Ma ora su questa nuova versione, malgrado Aprilia dichiari che la moto sia rimasta la stessa tranne che per la variazione di alcune quote ciclistiche, un forcellone nuovo che la renderebbe più piantata e stabile, un aumento di cilindrata da 1077 a 1099 cc ottenuto da una corsa leggermente maggiore, coppia e cavalli rimangono invariati, ma la moto, a detta di molti tester sembra aver perduto la sua storica agilità risultando appesantita nei cambi di direzione.

Quindi mentre mi recavo a prendere la moto per il test ride, mi chiedevo come fosse mai possibile che Aprilia avesse fatto un qualcosa che andasse ad intaccare un consolidato ed un ormai perfetto connubio tra ciclistica e motore. Appena salito in sella noto che la seduta è più comoda, le gambe sono meno caricate indietro e quindi le ginocchia sono più vicine ai semimanubri, le pedane sono più basse, il che porta ad avere una postura nel complesso più eretta e meno caricata sull'anteriore con la sensazione di stare più dentro alla moto e non più sopra come nella precedenti versioni, insomma un'assetto posturale un pò meno racing ma sicuramente più comodo su strada.

Appena partito mi trovo ad affrontare il caotico ed intenso traffico cittadino di Roma, la moto mi sembra sempre lei, il rumore è lo stesso, ma appena comincio a dare un po di gas per sorpassare qualche macchina percepisco un netto cambio di carattere nel motore che dopo i 4500 mi spinge con un' insolita veemenza, malgrado stia dosando il gas a pelo per ovvi motivi spazio temporali, ma quì ci arriveremo dopo !!

Nel cercare di svicolare il traffico percepisco effettivamente un maggior rigore ciclistico che la rende meno nervosa rispetto alla precedente, ed ovviamente meno veloce nelle risposte ai comandi che gli vengono impartiti, insomma sembrerebbe nel suo insieme meno reattiva ma con una propensione all'imperturbabilità che la rende sempre composta anche nelle manovre più decise, non capisco se sia un bene o un male, ma effettivamente qualcosa è cambiato rispetto a prima .

Muoio dalla curiosità e dalla voglia di vedere se trattasi della genesi di una nuova creatura con tratti distintivi totalmente nuovi, anche se oggettivamente mi rimane difficile da capire, vista l'efficacia, la perfezione e la bellezza di guida che erano capaci di regalare i modelli precedenti. Quindi mi sbrigo ad uscire dal traffico per raggiungere i miei soliti percorsi studiati per i test drive. Finalmente mi distacco dal caos della città e arrivo al curvone del cavalcavia che mi immette sulla Salaria fuori dal traffico urbano, ovviamente di detto curvone conosco ogni centimetro di asfalto, tanto che quando passo anche i sassi sono soliti salutarmi .

Sentendomi sicuro entro bello andante, apro parentesi, purtroppo l'errore che si commette spessissime volte quando si guidano mezzi di tale esuberante caratura è appunto l'inconsapevolezza delle velocità che si raggiungono nel giro di un semplice battito di ciglia, o per distrazione e/o per sottovalutazione ed è proprio ciò che mi è successo !! Imposto l'ingresso e via dentro !!!

Lei improvvisamente cambia carattere, prende vita cominciando a trasmettere le sensazioni, quelle sensazioni che solo Aprilia può dare, è il feeling, la comunicazione, frutto di quella straordinaria prerogativa che permette di connetterti a lei e sentirla nei minimi dettagli, capace di creare un vero e proprio rapporto viscerale tra moto e pilota come nessun'altra !!!! Acquistando un pò di velocità la parvenza di pesantezza svanisce dando vita ad un dinamismo armonico che la rende sinuosa e composta, la stabilità e la sicurezza che trasmette nell'impostare e scendere in piega, sono da riferimento e la velocità di discesa stupisce pur rimanendo sempre perfettamente controllata e gestibile dal pilota.

Le sensazioni che trasmette, frutto di un'armonica accordatura tra comparto ciclistico e motore, sono da pelle d'oca, rispettando dunque appieno la tradizione Aprilia !! Ma che dico !! Forse esagero ….. no, è la verità !! Ho nella mia mente stampata quella prima curva che ha dato il via alle danze, fino a quel momento era sopita e poco comprensibile nel carattere, ovviamente ciò era dovuto alle circostanze di guida del traffico cittadino. 

Trattandosi di un curvone abbastanza ampio nell'impostarlo aumento la velocità e comincio a scendere, quello che stupisce è il modo in cui lei ti asseconda ed esegue ciò che le chiedi, non mi rendo conto ma sto entrando veloce, lei si abbassa e sinuosa comincia una discesa uniforme e rapida caratterizzata da quell'ormai noto comparto ciclistico d'eccezione che si riconferma nuovamente.

La lucida  percezione di quello che sta succedendo tra ruota e asfalto è millimetrica e stupefacente, scendo e scendo ancora, sono veloce, troppo, è un ampio curvone a destra con un'ingresso largo ma che poi chiude. La mezzeria si avvicina e ho bisogno di chiudere di più, in quell'attimo capisco di essere entrato parecchio più forte di quanto immaginassi rimproverandomi l'errore, ma ormai era troppo tardi. O freno raddrizzando un pelino, prendendomi i rischi che ne conseguono o mi becco la traiettoria alla velocità con cui sono entrato, quindi … buona la seconda.

Forzo l'angolo di inclinazione sperando anche nella capacità di questo mezzo nel chiudere la traiettoria. La risposta è stata sorprendente, continuando a scendere para senza sussulti e senza bisogno che forzassi il movimento con il corpo, man mano che l'angolo aumentava l'avantreno con grandissima naturalezza e senza sforzo percorreva alla perfezione stringendo e chiudendo la traiettoria attraverso il messaggio visivo dei miei occhi come se nulla fosse, trasmettendo un senso di controllo e sicurezza inedito ed una stabilità che mi ha lasciato letteralmente attonito !!!

Mi son detto :"Ecco un altro miracolo di Aprilia !!" Mi sono ritrovato fuori della curva con una naturalezza ed una facilità disarmante, il senso di confidenza e la facilità di guida, oserei dire quasi telepatica, che questo mezzo trasmette è tale da farti avere una smisurata confidenza in sole poche curve. Perchè se è vero che la moto può sembrare più lenta e meno reattiva nei veloci cambi di direzione a basse velocità, è altresì vero che la stabilità ed il rigore che acquista sono fuori dal comune permettendoti una guida molto sopra le righe ad angoli estremi in maniera inconsapevole e senza alcuna fatica, insomma sembrerebbe che il limite di questo mezzo abbia spostato l'asticella ancora più in avanti !!

Ma il quesito che ancora rimane irrisolto è : perchè questa metamorfosi caratteriale ?? Questo l'ho scoperto percorrendo il primo tratto di misto veloce della Salaria, dopo essermi fatto venire il sorriso sotto al casco nell'affrontare qualche breve traiettoria, la strada si è aperta con una bella serie di curve a medio ed ampio raggio, quindi ricordate il mio accenno alla veemenza del nuovo motore ??

Ebbene nell'intento di dare il via ad un buon passo di danza, questa volta ad un ritmo allegro-andante, ho pensato incautamente di girare la manopola del gas senza troppe esitazioni dando fiato all'apertura degli esuberanti corpi farfallati che foraggiano il nuovo bombardone di Noale, i quali hanno scatenato una tempesta di cavalli accompagnati da badilate di coppia che mi hanno letteralmente strapazzato come una marionetta disarticolata !!

Quì sta la grande differenza rispetto ai modelli precedenti e la risposta alla domanda del perchè una ciclistica così stabile e rigorosa, semplice……………perchè nelle mani di un principiante o di una persona poco avvezza un motorone strapotente di codesta caratura sarebbe assolutamente pericoloso e poco gestibile su un mezzo reattivo senza una stabilità adeguata in grado di gestire le spropositate prestazioni sprigionate in termini di potenza e coppia.

Ebbene sì, il motore quì è davvero tanta roba in più, anche se Aprilia dichiara gli stessi dati di coppia e potenza rispetto alla 2020, almeno in termini sensoriali quì stiamo su un'altro pianeta. Se guidata dolcemente senza andare a stuzzicare prepotentemente la manopola del gas risulta facile, docile e gestibilissima tanto da risultare piacevolissimo trotterellare al passeggio, grazie anche ad una postura che in un'utilizzo stradale la rende più comoda.

Ma se si desidera adottare una guida sportiva, ve lo dico spassionatamente prestate molta attenzione, perchè allora il discorso cambia radicalmente, l'erogazione oltre i 5000 giri diventa improvvisa e massiva, passatemi questo termine, per far capire che girando la manopola senza premura l'accelerzione è devastante, la strada che si fagocita e le velocità che si raggiungono in pochi attimi sono impressionanti i rettilinei vengono letteralmente polverizzati al pari di un videogame e su strada diventa veramente di difficile gestione.

Nel percorrere tratti di misto medi, eseguiti dal sottoscritto in modalità allegra non sono mai riuscito a mettere la terza, il motore è veramente sopra le righe e a certi livelli richiede tanto impegno ed esperienza, anche perchè quando si entra in una modalità di guida dinamica ad ogni comando impartito risponde con una velocità ed una precisione millimetrica e viste le velocità a cui si arriva a viaggiare uno sbaglio diventerebbe di difficile gestione !!!

Anche le chiusure più estreme a velocità sostenute avvengono sempre con precisione e senza mai scomporsi, la moto rimane piantata a terra ed anche ad angoli elevatissimi, la sicurezza e la manovrabilità è ad altissimi livelli. Nella guida fluida invece diventa godibilissima offrendo una scorrevolezza ed una rotondità dovuta ad un super propulsore che ti permette di percorre le traiettorie in estrema scioltezza anche con marce decisamente alte. Insomma un mezzo che si merita l'appellativo di "mano di ferro e guanto di velluto !!"

Non ho fatto menzione dell'impianto frenante, dell'elettronica e delle sospensioni poichè mi sembrava superfluo, ovviamente siamo allo stato dell'arte assoluto !!Le modalità di guida sono Road e Race, all'interno vi sono 6 mappe, 3 per la Road e 3 per la Race, di cui 3 totalmente personalizzabili. La mappa motore più aggressiva la A1, l'ho trovata forse troppo diretta e brusca, meno dosabile specialmente quando si riprende il gas in mano. Su strada ho preferito usare la A2 , più controllata e gestibile.

Con il nuovo forcellone rovesciato la moto acquista tanta stabilità, specialmente in frenata il posteriore non si scompone e non perde aderenza, cosa che avveniva con la 2020, In sostanza questo nuovo modello rispetto ai precedenti cambia nella dinamica e nel comportamento di guida dovuto all'enorme esuberanza di un motore strapotente.

Ma la genetica di Aprilia ed il suo inconfondibile imprinting rimangono assolutamente incisi, inalterati e ben riconoscibili nei suoi tratti distintivi che sono apprezzabili anche in questo modello in bellezza e piacere di guida offerto, ovviamente premesso sempre che si usi la modalità "guanto di velluto" diversamente bisogna presentarsi ben preparati fisicamente e con una avanzata esperienza di guida al cospetto di un mezzo assolutamente sopra le righe ed impegnativo che può incutere un certo timore reverenziale. Se ne sconsiglia l'uso a neofiti e/o inesperti.

Ma in conclusione cambia o non cambia rispetto ai modelli precedenti ? E se cambia in cosa differisce ? La nuova Aprilia Rsv4 1100 Factory mi sento di dire che cambia sostanzialmente le peculiarità con cui esprime doti e potenziale, quindi in favore dell'esuberante spinta del nuovo propulsore si privilegia una stabilità ed un appoggio fuori del comune che trasmette sicurezza e rigore ciclistico in ogni contesto di guida. Ovviamente i piff paff a velocità contenute richiedono maggior impegno fisico ed anche nel misto stretto la guida richiede più decisione, senza però nulla togliere alla capacità di girare stretta e chiudere qualsiasi traiettoria.

Credo di essermi dilungato abbastanza

Buona strada a tutti Bikers !!!

P.S. Si precisa che il sottoscritto, a seguito dei continui e reiterati maltrattamenti subiti dal motociclo di cui sopra durante il test ride si riserva il diritto di richiesta al risarcimento dei danni e dei traumi subiti !!!

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