Prova Kawasaki Versys 650 Tourer Plus 2018

Gianluca Salina

La Versys 650 di Kawasaki, qui in versione Tourer Plus è diventata, con l’arrivo della 300, l’offerta mediana della casa in verde nel settore delle crossover, ma non ha nulla da invidiare alle moto di cilindrata superiore. L’abbiamo testata sulle strade della Corsica, in una comparativa di moto dello stesso segmento.

15 Giugno 2018. La prova della Kawasaki Versys 650 Tourer Plus fa parte della comparativa di crossover medie 2018. Rinnovata nel design nel 2015, la Versys 650 di Kawasaki è ormai giunta alla sua quarta generazione. Con l'arrivo, l'anno scorso, della 300, la seiemmezzo ha fatto un passo in avanti nelle gerarchie della casa di Akashi, passando dal ruolo di entry-level del brand in verde nel segmento adventure-tourer, a quello intermedio di una gamma che vede al top la versione 1000, dotata di motore a 4 cilindri in linea.

Qui invece i cilindri sono due ed a questo modello va il ruolo di seconda moto Kawasaki più venduta in Italia dopo la Z900, al quattordicesimo posto generale. Insieme alla Tracer 700 è la più compatta delle cinque moto di questa comparativa. Noi abbiamo provato la versione Tourer Plus, caratterizzata dalla presenza delle due valigie laterali da 28 litri in tinta con la moto, faretti di profondità ed indicatore di marcia inserita integrato nel display, che Kawasaki offre allo stesso prezzo della versione standard.

COM'E' FATTA

Le linee un po' spigolose fanno parte del DNA di Kawasaki e, guardando il frontale della Versys 650, è impossibile non riconoscere il family feeling proprio di altre moto della casa di Akashi, a cominciare dalla serie Ninja. Se non fosse per la conformazione un po' differente della sella, piuttosto che per lo scarico sottopancia anzichè laterale e le due canne del collettore, si potrebbe scambiare per la sorella maggiore.

L'imperativo, per la Versys 650, come del resto per le sue concorrenti, è la facilità e semplicità, ma questo non deve trarre in inganno, dal momento che le sue  caratteristiche sono quanto mai interessanti. Stradale pura, la crossover media made in Akashi si affida ad un cerchio anteriore da 17 pollici che calza un pneumatico 120/70. Due i dischi, da 300 mm di diametro ed a margherita, mentre la forcella è una Kayaba con steli da 41 mm, regolabile separatamente su ogni stelo per molla e idraulica, cosa che la rende, insieme a quella della SWM Superdual T, la soluzione più avanzata tra quelle adottate dalle moto inserite in questa comparativa.

Il motore è un bicilindrico in linea di 649 cc in grado di sviluppare 69 cavalli a 8500 giri e 64 Nm a 7000 giri (disponibile anche in versione depotenziata per i neo patentati), incastonato in un telaio tubolare a diamante. Al posteriore trova posto un cerchio da 17" con copertura 160/60 ed un forcellone su cui agisce un monoammortizzatore dotato di pomello per la regolazione rapida del precarico della molla. In questo caso il disco freno è unico, anch'esso a margherita, ed ha un diametro di 220 mm.

Per restare in tema di comandi, il cruscotto è un misto analogico/digitale, con il contagiri in forma classica di indicatore con la lancetta, mentre le informazioni relative al tachimetro ed a tutte le altre funzioni offerte dal trip computer di bordo sono visualizzate sul display. L'altezza da terra della sella è di 840 mm, mentre il serbatoio può contenere 21 litri di carburante.

Il peso in ordine di marcia è di 217 kg. La dotazione prevede unicamente l'ABS, mentre non sono presenti aiuti elettronici. Particolarmente utili i paramani, montati su supporti di alluminio e verniciati in tinta con il resto della moto. Il tutto contribuisce a far percepire una sensazione di qualità, dai materiali alla moto nel suo complesso.

COME VA

Crossover doveva essere e crossover è, anche se, per la scelta del diametro dei cerchi, 17", resta, come del resto la maggior parte delle altre moto delle prova,un mezzo destinato ad un utilizzo prevalentemente stradale. Snella, fa della linearità di comportamento una delle sue armi migliori. Il motore assicura sempre un bel tiro, senza sussulti e strappi.

Se poi proprio non si può fare a meno del cambio, niente paura, anzi. La Versys 650 dispone del miglior comando del lotto. Non che gli altri non vadano bene, ma la mid-range della gamma adventure-tourer Kawasaki, su questo fronte ha qualcosa in più, almeno delle altre tre dotate di cambio manuale, in quanto la Honda non è comparabile. Stessa cosa dicasi del comparto freni, estreamente efficiente.

Una volta in sella, ogni comando è esattamente dove lo vorremmo trovare, con gli strumenti che sono di facile lettura, anche se ci si trova in contro luce. La protezione aerodinamica offerta dal cupolino è buona, almeno certamente fino a quanto consentono i limiti, mentre la regolazione dello stesso è facile ed immediata.

In grado di cavarsela bene sia sugli stretti zig-zag delle serre corse, che sul veloce della panoramiche lungo-costa, la crossover di Akashi assicura gusto alla guida. Inoltre, grazie alle sospensioni pluri-regolabili, è possibile "cucirsi" addosso la moto in modo estremamente preciso. Il feeling è, come ormai da tradizione di tutti i mezzi odierni, immediato e di grande confidenza.

Il motore ha una "bella voce", specie in aspirazione, mentre allo scarico si vede tarpare in parte le ali dallo scarico Euro 4 e spinge con carattere fin dai bassi regimi, per proseguire fino ridosso del limitatore ma, così come per le altre protagoniste di questa prova, risulta inutile arrivare fino alla zona rossa. Meglio tenersi 500 giri più in basso ed assicurare, anche al passeggero, un ottimale comfort di marcia, oltre che minori consumi di carburante.

Precisa nella discesa e nell'inserimento in curva e reattiva nei cambi di direzione, il suo setting standard di sospensioni, più orietato al comfort che alla sportività, "digerisce" sia gli asfalti sconnessi che quelli lisci come un biliardo, filtrando in maniera consistente le asperità e regalando al guidatore un comportamento uniforme. E' comunque possibile intervenire sulle regolazioni, che producono sensibili variazioni tra un setting e l'altro, per meglio adattare l'assetto della moto alle proprie esigenze.

Capitolo consumi. Come per le altre moto oggetto della comparativa, la richiesta di carburante del seiemmezzo di Kawasaki è decisamente contenuta. Anche in questo caso infatti, a patto di non adottare un a guida da coltello tra i denti dal primo all'ultimo metro, la Versys 650 si mantiene su valori superiori ai 20 km/l, cosa che, grazie al serbatoio da 21 litri, assicura percorrenze di oltre 400 km tra un rifornimento e l'altro.

Se dovessimo trovare a tutti i costi qualcosa che secondo noi si potrebbe migliorare sulla Versys 650, a Kawasaki chiederemmo di aumentare leggermente le dimensioni dei due pulsanti a membrana che consentono di interagire con il quadro strumenti, per avere un migliore feedback tattile in caso di utilizzo di guanti invernali spessi, ma si tratta davvero di voler cercare l'ago nel pagliaio.

IL GIUDIZIO DEL PASSEGGERO

A livello di comfort di bordo se la gioca, per la prima piazza, con la VStrom e la NC750X, con il plus delle maniglie passeggero giudicate come le più comode dell'intero lotto. Le vibrazioni sulle maniglie stesse e sulle pedane sono cosa di poco conto, mentre la sella offre uno spazio più che adeguato ed è decisamente comoda e ben spaziata.

A CHI SI RIVOLGE?

Il terreno d'elezione della Versys 650, così come della maggior parte delle altre moto che abbiamo riunito nella comparativa, è la strada. Che sia per viaggi più o meno lunghi, da soli o in coppia, piuttosto che per un giro mordi e fuggi, senza dimenticare la possibilità dell'impiego urbano, la bicilindrica di Akashi ne esce alla grande da ogni situazione, proponendosi come moto in grado di poter interessare tutte le tipologie di utenti.

Si va dallo sportivo incallito che, rimessa in garage la SBK replica, vuole concedersi un w-e in cui godersi i panorami invece del tabellone dei tempi in pista, a chi utilizza la moto per le proprie vacanze, magari con la compagna, per andare alla donna alla ricerca di un mezzo di dimensioni e peso che non la mettano in difficoltà, piuttosto che al neofita che può assaporare il gusto di una crossover che non ha niente da invidiare alle cilindrate superiori. Il prezzo è allineato alla concorrenza ed adeguato, per i contenuti offerti, mentre l'opzione di poter acquistare la moto con il pack Touring Plus allo stesso prezzo della versione base è un vantaggio non indifferente.

Si ringraziano Kawasaki Italia per aver messo a disposizione le moto oggetto della prova ed i seguenti partner per aver fornito materiale ed abbigliamento tecnico:

INFO

Luogo: Corsica (Francia)
Tester: Alessandra Meschia, Elisabetta Gianotti, Rosa Palmieri, Fabio Di Tella, Gianluca Salina, Marco Cantamessa, Maurizio Giargia, Vincenzo Gagliano

 

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