SBK Imola, Rinaldi punta in alto “il Dovi mi ha insegnato tanto”

Benedetta Bincoletto

Più maturo, più determinato e con una marcia in più. Si è presentato così Michael Ruben Rinaldi sul circuito di Imola per il quinto appuntamento della stagione. Classe 1995, il pilota di Rimini è al suo secondo anno di World Superbike ed al suo primo come alfiere Barni Racing Team.

Imola è da sempre uno degli appuntamenti più importanti, se non il più, sia per il team che per il pilota stesso e… ancor di più per pubblico Ducati riunito a tifare sotto ad un'unica realtà come una grande macchia rossa che invade il tracciato del Santerno. Per chi volesse seguire il ruond più atteso della stagione sul panorama italiano ricordiamo gli orari del weekend.

Rinaldi ha svelato a noi di Daidegas qualche piccola chicca sulla stagione ed un'anteprima del suo casco dedicato al #ITAworldsbk round orgoglioso di omaggiare la sua terra e di portarla con sè ben visbile anche in pista. 

Com'è correre ad Imola?
È sempre un onore correre qui. Imola è una pista bellissima, le curve che non trovi qui non le trovi da nessun'altra parte al mondo. Correre davanti al pubblico di casa, così numeroso, è un'emozione unica, un calore che si sente solo in Italia. 

Sappiamo che martedì avete svolto un test a Misano, è servito in preparazione di Imola?
Si anche. Girare in molto fa sempre bene ed ci è servito per provare alcune nuove soluzioni sulla moto. Grazie al test siamo arrivati qui più preparati e con dei km freschi alle spalle.

Chiudi questo venerdì in top10.  Qual'è il tuo feeback di questa prima giornata ed il bilancio della stagione fino a qui?
Il feedback è posito e sopratutto sappiamo dove dover lavorare e migliorare. Domani sono sicuro che andrà molto meglio e darò il massimo. Il bilancio della stagione è invece di alti e bassi: bene le extraeuropee ma nelle tappe europee mi aspettavo di più. Un bilancio sicuramente positivo ma sappiamo di avere ancora un grande margine di miglioramento ed un potenziale più alto dei risultati fatti segnare.

Lo scorso anno hai conquistato due settimi posti e hai militato per qualche tornata anche davanti ai big della categoria. Quest'anno?
Punto ad arrivare almeno nei primi 5. Imola mi piace molto e ci tengo a fare un ottimo risultato qui.

Dall'anno scorso ad oggi cos'è cambiato in te come pilota?
Sono cambiato molto. È cambiato il mio approccio alle corse e Dovizioso mi ha insegnato tanto. Siamo amici abbiamo un ottimo rapporto e mi ha insegnato a come controllare l'istinto ma anche a farlo sfogare quando è necessario. Ora grazie a lui sono ancor più meticoloso anche sul lavoro e sui i ritmi del weekend di gara. 

Con Dovizioso non condivide solo la stessa passione ed una metodologia simile ma anche il preparatore atletico Yuri Naldini, conosciuto nel mondo del motociclismo sia nella velocità che sulla terra, amico da sempre di Andrea e colui che lo ha seguito nei suoi primi passi. 

Svelaci un tuo pregio ed un tuo difetto su cui poter migliorare in pista.
Siamo forti in stacca, questo è un buon pregio, di contro dobbiamo migliorare in velocità e nello stile di guida in uscita curva.

Ritorniamo al casco, raccontaci cosa rappresenta e cosa significa per te.
È una cosa simpatica che abbiamo pensato per Imola e per Misano. Questo casco rappresenta casa, letteralmente. È raffigurata la mia città e le cose che la rappresentano come le carte da briscola a fare il numero #21 perchè noi amiamo giocare a carte. E ovviamente il tricolore era d'obbligo come la scritta prorompente "Romagna". 

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