Superbike, Johnny Rea: come cambierei la SBK

Gianluca Salina

Johnny Re ha gironzolato per il paddock della MotoGP a Silverstone in qualità di spettatore e, nel corso del week-end ha rilasciato una intervista al sito ufficiale della Superbike parlando di ciò che cambierebbe nell’attuale campionato delle derivate di serie, delle differenze tra le MotoGP e le SBK e del suo futuro nelle corse, che spera essere in verde, ma per un altro biennio soltanto dopo la fine del suo attuale contratto.

Al recente GP di Silverstone di MotoGP, uno dei tanti ospiti illustri che si sono visti nei paddock è stato Johnny Rea. Il pilota Kawasaki, campione in carica della Superbike da due stagioni e che, in quella in corso, alla guida della Kawasaki ZX-10R, è ancora una volta in testa alla classifica ed è lanciato verso la conquista del terzo titolo consecutivo, impresa mai riuscita a nessun pilota nei trenta anni di gare delle derivate di serie.

Il sito ufficiale del campionato ha intervistato il pilota di Larne, chiedendogli un parere sulla formula attuale e su cosa cambierebbe. Il 30enne in forza al KRT ha poi parlato della MotoGP e delle differenze tra le moto di questo campionato e le WSBK, senza dimenticare di parlare di quello che lui vorrebbe fosse il suo futuro, affermando che, a differenza di alcuni suoi colleghi, non pensa ad una carriera infinita.

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Rea, a proposito della top-class, ha affermato che le moto raggiungono angoli di piega impensabili, rispetto alle Superbike. Questo è dovuto alle differenze di pneumatici, con la Michelin che offrono il massimo grip in fase di piega, mentre le Pirelli in accelerazione. Andando poi sull'argomento SBK, anche per il campione del mondo l'attuale campionato non è equilibrato, in quanto dominato da Kawasaki e Ducati.

La sua ricetta è quella di avvicinare le moto alla serie e, più precisamente, alla attuale Stock. In questo modo altri costruttori sarebbero incentivati ad investire nella SBK. Questo nonostante si viva in una era in cui le moto sono già più vicine che in passato (Rea cita la Honda RC45) a quelle che si trovano nelle vetrine dei concessionari, ma ancora non basta.

wsbk

Nel suo futuro (l'attuale contratto con Kawasaki scade a fine 2018), gradirebbe un rinnovo con la casa di Akashi per altri due anni, quindi fino a fine 2020, quando avrà poco meno di 34 anni. In tema di età, il campione del mondo si definisce troppo maturo per un ritorno in MotoGP. La sua partecipazione a due gare del mondiale 2012 (con un 8° ed un 7° posto in qualità di sostituto di Casey Stoner), sembra così destinata a rimanere fugace.

A proposito della partenza a griglia rovesciata introdotta ad inizio stagione, secondo Rea è un qualcosa che lo ha favorito. Lui, grande amante del cross, che utilizza come allenamento, con questa disciplina ha maturato la capacità di rimontare velocemente, cosa che, sempe secondo il pilota Kawasaki, non è sempre riuscita al suo grande rivale Chaz Davies.

L'intervista completa è disponibile, in lingua originale, a questo indirizzo, mentre la traduzione italiana la trovate a quest'altro.

 

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