Corso di guida dinamica in moto – parte 9 – utilizzo e gestione del peso del corpo

Alessandro Bianchi

Corso di guida dinamica parte 9: l’importanza dell’utilizzo e della gestione del peso del corpo errori e luoghi comuni da sfatare. Facciamo chiarezza.

NOTA: i capitoli precedenti di questa guida sono in fondo all'articolo.

Oggi vorrei far luce su alcuni aspetti della guida dinamica, in particolare vorrei soffermarmi cercando di focalizzare alcune posture non propriamente idonee che vengono adottate durante la guida su strada da moltissimi motociclisti. Vero è che le gare e le competizioni rimangono a tutt'oggi un polo attrattivo capace di coinvolgere e di influenzare una vastissima platea di motociclisti.

Ovviamente ciò che colpisce e cattura l'attenzione dello spettatore è principalmente l'immagine e la postura che questi piloti ad oggi assumono durante la gara, busto e testa escono totalmente dalla moto finendo con gomito e spalla a terra, tecnica questa, che vede il suo esordio ormai da una decina d'anni circa e dove uno dei precursori ad adottare ed introdurre questa nuovo stile di guida in pista è stato Chicho Lorenzo, con la sua scuola di tecniche di guida in pista, padre di Jorge Lorenzo, il cinque volte iridato campione del mondo. 

Questa premessa serve a far luce focalizzando ciò che spessissime volte mi capita di vedere. Ossia, noto che moltissimi motociclisti o per spirito di emulazione o per una mala interpretazione di qualche insegnamento ricevuto, guidando su strada sono portati a sporgersi oltremodo con la testa ed il busto all'interno della curva, esacerbandone il movimento non ottenendo alcun risultato in termini di rendimento, anzi ….. vediamo perchè.

Gestione del corpo, dinamica e movimento, facciamo chiarezza :

Nella guida dinamica ho sempre rivolto una particolare attenzione alla gestione del movimento del corpo che svolge una funzione essenziale e propedeutica ai fini dell'efficacia e dell'importanza di comprendere come lo spostamento del peso sia determinante in termini di reattività e risposta del mezzo nei vari contesti di guida. Come già detto durante i corsi, il corpo svolge parte attiva aiutandoci a capire come il peso interagisca sulla moto nell'intento di farla girare nelle percorrenze delle traiettorie.

La mancanza di plasticità e di movimento nella guida dinamica è la causa principale di una "rigidità di guida". Questa ahimè, limita e falsa le risposte del mezzo nei contesti guidati. riducendo sensibilmente la possibilità di creare un feeling con la moto, causando altresì problematiche di varia natura nell'affrontare curve, tornati e quant'altro. 

Quindi specialmente nelle prime fasi e a chi è alle prime armi, cerco principalmente di far capire all'atto pratico di come e quanto sia importante e fondamentale lo sposatamento del peso del corpo durante la guida, al fine di scongiurare la famosa "rigidità", fattore che inibisce una corretta guida dinamica.

Partiamo da zero, la moto per definizione è un mezzo dotato di telaio che si sposta su due ruote complanari, quindi si esprime attraverso le leggi della meccanica e  per quanto riguarda il suo movimento, questo fa riferimento allo studio della dinamica. Un mezzo questo che tramite il movimento esprime le sue caratteristiche peculiari.

Questo è il punto dal quale partono tutti i principi fondamentali della guida della motocicletta e andando nello specifico la domanda è : cosa serve per far girare la motocicletta mentre è in movimento ? Semplice, il primo fattore che incide in maniera determinante è lo spostamento del peso del corpo . Preso atto e consapevolezza di questo fondamentale principio andiamo ad analizzare nello specifico come utilizzare il nostro peso ai fini di una guida efficace, corretta e priva di limitazioni.

Anzitutto sfatiamo il mito in cui molti credono esista un unico stile o un'unica tecnica di guida da seguire che detiene una verità assoluta. Infatti nei corsi di guida su strada si cerca di dare delle indicazioni e delle linee guida generali al fine di evitare alcune posture e/o manovre scorrette che possano limitare od interferire durante la guida impedendo di creare un giusto feeling o meglio una giusta connessione con la propria moto. Quindi per capire meglio prendiamo il nostro corpo e suddividiamolo in due settori : settore alto: testa e busto, settore basso: bacino e gambe.

Tramite l'utilizzo di uno o di entrambe i settori possiamo far girare la moto a nostro piacimento. Infatti la sola componente busto e testa se spostata interna alla curva basterà a far girare la moto più facilmente, ovviamente per svolgere quest'azione sarà indispensabile l'uso delle braccia, che al fine di consentire un corretto movimento dovranno mantenere sempre una plasticità costante.

Altresì lo stesso risultato lo si potrà ottenere se spostiamo la parte bassa del busto con il bacino all'interno curva, ovviamente anche quì il bacino dovrà essere spostato per il tramite delle gambe che svolgeranno la stessa funzione degli arti superiori, ma in questo caso facendo attenzione di poggiare sulle pedane solo la parte anteriore del piede poco prima delle dita per intenderci, in modo da poter far perno e consentire un facile spostamento laterale da entrambe i lati.

Ovviamente come dicevo poc'anzi si possono usare anche entrambe i settori per far girare la moto. Nei corsi di guida su strada e nella guida dinamica è importante prendere percezione dell'importanza della gestione del peso tramite l'utilizzo del nostro corpo poichè come gia detto, si riesce ad acquisire misura e sensibilità di come e quanto agire. Quindi nelle prime fasi di corso tendo sempre a far eseguire le curve enfatizzando lo spostamento delle spalle o del bacino proprio per familiarizzare con il movimento cercando di far acquisire plasticità, elemento fondamentale per un corretto svolgimento delle manovre.

Normalmente portare la testa verso lo specchietto interno alla curva genera il trasferimento del peso facilitando l'esecuzione della traiettoria, rendendovi consapevoli della leva che esercita il vostro corpo cosicchè da imparare a gestire e modulare la misura della forza e l'importanza del peso. Quindi ciò che veramente serve, è abbinare al movimento della moto, la dinamica del vostro corpo, prendendo consapevolezza dell'interazione della gestione del peso, del potenziale e dell'efficacia delle leve che ne scaturiscono correlato alla guida.

Ma ciò non significa che ad ogni curva che si incontra a prescindre da velocità e percorrenza, si debba necessariamente scaraventare la testa sullo specchietto, magari con la moto ancora dritta, non ha senso e specialmente fa capire che non si è acquisito il concetto della gestione del peso. La moto la si può far girare con qualsiasi parte del corpo, si può usare solo il bacino o solo le spalle e la testa, non esistono tesi assolutiste specialmente se parliamo di guida su strada e guida dinamica.

Quindi in una stessa uscita posso adottare più metodi applicativi in funzione del tipo di guida del momento e anche magari delle ore trascorse in sella ( se sono più o meno stanco). Mi spiego meglio, se percorro una bella strada piena di curve e voglio percorrerla a ritmo di danza è ovvio che userò maggiormente il mio corpo per farla girare, ma la stessa strada se la voglio percorrere focalizzando il panorama o perchè sono stanco farò le stesse curve usando meno la partecipazione del corpo e/o magari usando la parte del bacino piuttosto che quella delle spalle. 

Inoltre c'è anche da dire che ci sono moto che per struttura e conformazione, girano meglio e sono più facili ed efficaci da far girare se si usa il settore basso del corpo piuttosto che quello alto, e/o viceversa. Questo per far capire che non esiste uno stereotipo di guida assoluto, piuttosto esistono degli strumenti propedeutici ed essenziali ai fini dell'apprendimento dei principi e della dinamica di una moto in movimento e specialmente appropriarsi della consapevolezza e del corretto utilizzo del proprio peso.

Ovviamente nel nostro caso un parametro da tener sempre in massima considerazione è la sicurezza trattandosi di strada e non di pista, spesse volte l'errore più comune è quello di voler mischiare e confondere le due attività ( strada e pista) che risultano essere tutt'altro che compatibili, con ben pochi punti in comune se non le due ruote !! E quì infatti si apre un vastissimo panorama di tesi e discussioni confuse e contrastanti. Sfatiamo alcune dicerie o luoghi comuni che spesso ricorrono tra i motociclisti. 

Su strada e nella guida dinamica se ho una buona gestione del peso del corpo, sono libero di far girare la moto come meglio credo e/o come meglio mi aggrata ( punto importante che poi vedremo). Spostare la testa facendo scivolare tutto il busto interno alla curva può essere efficace in pista, su strada questa tecnica è pericolosa poichè inibisce la visuale stradale riducendola al solo lato interno alla curva ed in caso di una manovra di emergenza avrò bisogno di più tempo per riposizionarmi. La visuale del piano stradale inoltre deve sempre essere il più ampia possibile.

Le tecniche di guida e gli stili che vengono usati in pista dai piloti non sono minimamente compatibili su strada poichè non condividono punti in comune, dal momento che perseguono scopi ed obiettivi differenti. Nella guida in pista si cerca la traiettoria più breve passando direttamente dalla corda, dove possibile, cercando traiettorie più corte, spigolando piuttosto che percorrendo, rimanendo il minor tempo possibile piegati in modo da riprendere il gas in mano il prima possibile, quindi tutti i loro movimenti ed azioni sono studiati e finalizzati all'ottenimento di questi risultati.

Nella guida su strada ovviamente siamo letteralmente agli antipodi. Ricordiamoci che guida dinamica sta a significare specialmente fluidità e scorrevolezza nelle percorrenze, il regime del motore deve essere quanto più costante cercando di mantenere la stessa velocità sia nei rettilinei che nelle curve, dando continuità all'azione evitando il più possibile i trasferimenti di carico, intesi come grosse frenate ed accellerazioni improvvise, come gia detto.Più riusciamo ad essere costanti ed uniformi nella guida mantenendo un assetto quanto mai neutro e maggiore sarà la stabilità e la sicurezza della nostra andatura.

Anche le traiettorie, se paragonate alla pista hanno un margine interpretativo nettamente ristretto e rigido, volto in primis alla tutela delle norme per la sicurezza, difatti si dovrà rimanere il più possibile all'interno della propria carreggiata cercando di impostare gli ingressi in curva posizionati sul lato destro, posticipando il più possibile l'ingresso della curva, al fine di lasciarsi abbastanza spazio per la percorrenza di una traiettoria che dovrà svolgersi sempre all'interno della propria carreggiata e ben lontano dalla linea della mezzeria ad evitare di finire nella corsia opposta.

Si percorrerà una traiettoria ben lontana dalla corda e sicuramente ben più lunga in termini di percorrenze proprio al fine di evitare di tagliare. Su strada si percorre la curva nella sua interezza seguendo pedissequamente una  traiettoria rotonda, in cui spesso e volentieri aggiungo, si raggiungono anche angoli di inclinazione notevoli, dovuti proprio al fatto che si evita di spigolare e tagliare per i motivi di cui sopra.

Il gusto ed il bello della guida dinamica risiede in una filosofia che propone uno stile anzitutto rilassato, fluido e scorrevole dove la curva diventa elemento preponderante ai fini dell'ottenimento del piacere di guida !! Tagliare le curve e spigolarle oltre ad esporsi a grandissimi rischi, significa privarsi del cuore e dell'anima di uno stile e di un concetto di guida, che non cerca la prestazione ma basa il fondamento sul piacere di guidare, di poter "scorrere" tra le curve in una danza leggera, senza soluzione di continuità, entrando in una dimensione che dona appagamento trasmettendo un piacere di guida inedito, in cui feeling e connessione con il proprio mezzo rappresentano la massima espressione di questa guida.  

Buona strada a tutti Bikers !!!

Ah, se vi siete perso uno o più capitoli prima di questo, sotto trovate la lista completa. 🙂

Capitoli precedenti:

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