Corso di guida dinamica in moto – parte 1: le basi

Iniziamo il percorso di analisi e definizione dei alcuni principi fondamentali su cui si basa la guida dinamica su strada, sempre considerando la sicurezza come elemento prioritario.

Sono Alessandro Bianchi classe 64, di Roma, appassionato sin da piccolo di moto, ho intrapreso in passato un percorso agonistico correndo nel campionato Italiano Sport Production con la Yamaha RD 350, ho proseguito nell'attività motociclistica con varie iniziative. Ad oggi sono un istruttore Federale, ITGM, e faccio corsi di guida dinamica su strada, dove cerco di trasmettere la fluidità e la scorrevolezza come elemento fondamentale ai fini della ricerca nel piacere di guida, dedicando attenzione alla sicurezza . 

Spesse volte tra i motociclisti si sente parlare di "bellezza di guida" o di "piacere di guida", ma esattamente a cosa si riferisce questa definizione? Ecco oggi vorrei estrapolare alcuni concetti dell'andare in moto, a mio avviso fondamentali, per capire meglio quelle che sono alcune delle peculiarità che caratterizzano questa attività, rendendola così magicamente attraente, tanto da creare, almeno nel mio caso, una vera e propria dipendenza!

Andiamo con ordine facendo alcuni passi indietro e partendo dall'inizio. Il concetto di andare in moto effettivamente si estende ad una vastissima platea di appassionati, dove ognuno, in funzione dell'utilizzo, interpreta liberamente e soggettivamente questa passione. Ma è da questo punto in poi che si crea il bivio delle profonde differenze di come questa attività viene vissuta. Nella fattispecie, farò riferimento alla guida dinamica e a ciò che effettivamente intende trasmettere.

Moltissimi motociclisti vedono la moto come mezzo di spostamento, dove magari il comfort rappresenta l'elemento prioritario da considerare, con il fine di "farsi trasportare" da una meta all'altra. Nulla da eccepire, ci mancherebbe, ma questa modalità è diametralmente opposta a ciò che si intende per "guida dinamica", concetto che invece richiede vero e proprio impegno e coinvolgimento psicofisico.

La differenza sostanziale è nell'uso del nostro corpo, che diventa parte attiva e predominante nella guida, svolgendo un ruolo fondamentale nella gestione del mezzo, mirando a creare un perfetto connubio dinamico, dove sensibilità e affiatamento permettono di godere appieno la bellezza delle sensazioni che questa tecnica riesce a trasmettere. Esattamente paragonabile ad un'attività fisica, prevede un notevole dispendio di energie psicofisiche al pari di un normale allenamento.

La caratteristica prioritaria richiede innanzitutto un totale affiatamento tra moto e pilota che scaturisce da una profonda conoscenza del proprio mezzo (che normalmente si ottiene con un uso costante ed assiduo) in termini di risposte ad azioni e reazioni che applichiamo nelle manovre. Scorrevolezza e fluidità sono i caposaldi imprescindibili per il raggiungimento della sublimazione della guida in termini di appagamento sensoriale percepito e non solo.

Il concetto di scorrevolezza, per intenderci, deve consentire di plasmare e fondere rettilinei e curve ad una sola azione, che deve svolgersi con totale omogeneità, ossia senza soluzione di continuità. L'azione della percorrenza nel rettilineo deve rimanere costante anche all'interno della curva in modo da non creare interruzioni, così da risultare sempre il più possibile "fluida", "indifferenziata" e "costante". In parole più semplici, la finalità è quella di arrivare a "volteggiare" tra le curve mantenendo andatura costante ….. sempre !!! Al di fuori dell'indubbia efficacia e dell'appagamento sensoriale capiamo perchè è valida anche dal punto di vista tecnico e della sicurezza.

Semplicissimo, nella guida fluida e scorrevole le brusche frenate e le violente accelerazioni vengono quasi annullate e sostituite da progressive accelerazioni e decelerazioni, cercando di limitare il più possibile l'uso dei freni, al fine di ottenere il quasi annullamento dei trasferimenti di carico, che come ben sappiamo creano un momento di criticità alla stabilità e all'equilibrio del mezzo, esponendoci a rischi di perdite di aderenza, rappresentando così una pericolosa insidia.

Guidare in sicurezza significa limitare i trasferimenti di carico mantenendo il più possibile un assetto neutro. I momenti più pericolosi sono quelli in cui frenando in ingresso curva o accelerando in uscita e in percorrenza, variamo l'assetto del nostro mezzo che andrà a caricare l'avantreno nel caso di frenata, o il retrotreno in caso di accelerazione, causando un conseguente trasferimento di carico, abbattendo così esponenzialmente la soglia di sicurezza che vanta l'assetto neutro.

Poi a seguire abbiamo il discorso traiettorie e percorrenze che anch'esso svolge un ruolo fondamentale ai fini della sicurezza e dell'efficacia, ma questo argomento lo affronteremo la prossima volta. Concludo col dire che la guida dinamica, rivolge un'importanza relativa al confort, poichè incentrata prevalentemente sulla stretta fusione tra pilota e moto, dove le azioni vengono eseguite tramite un coinvolgimento fisico creando dinamismo nella guida.

Considero questa passione un'attività sportiva, dove il dispendio di energie fisiche e mentali è comunque degno di nota, tanto da rendere irrilevante il fattore comodità tra sportiva e tourer, anzi oserei dire che in alcuni contesti, come nel misto guidato e nei continui cambi di direzione, le sportive di ultima generazione, facilitano il lavoro richiedendo minor impegno fisico, di contro, nei tratti dedicati alle passeggiate ed ai panorami, le moto a manubrio alto grazie all'impostazione eretta permettono di assumere ovviamente una postura più comoda.

Tutto questo insomma per dire che l'attività motociclistica comunque richiede anche una certa elasticità ed allenamento muscolare, il mio consiglio quindi è quello di fare sempre parallelamente un pò di sport tipo corsa, palestra, ginnastica in modo da poter affrontare al meglio le giornate in sella. Se si è allenati le manovre risulteranno più facili, la permanenza in sella sarà maggiore ed anche la qualità dell'uscita sarà più alta rendendo il tutto più godibile e piacevole. La sedentarietà a prescindere dall'essere non salutare, è altresì ostacolo ad una corretta attività motociclistica.

Buona strada a tutti Bikers !!!!!

Capitolo successivo:

Corso di guida dinamica in moto – parte 2: l’uso della gomma

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