Dieci domande a…: Arianna Barale (pilota Women’s European Cup)

Gianluca Salina

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Arianna Barale, giovanissima pilota italiana impegnata nel Campionato Europeo Supersport. Femminile.

Arianna Barale, classe 2007, una delle promesse del motociclismo italiano al femminile che rappresentano un universo in forte espansione, quello delle due ruote in rosa a 360°, ambito racing compreso. Arianna sale la prima volta in moto a 5 anni e mezzo in un piazzale su di una minimoto cinese. Debutta in gara a 6 anni nel campionato SSBK PRIMI PASSI, dove si classifica quinta nella sua stagione d'esordio e quarta in quella successiva.

A 9 anni, sul kartodromo di Rozzano, disputa la sua prima gara su una moto “a marce”, una MiniGP 110cc con cui vince, al debutto su quel tracciato, sotto una pioggia torrenziale. Arriva a partecipare al CIV nella medesima categoria MiniGP dove si classifica al dodicesimo posto finale. Nel 2019 perde il campionato MotoEstate all'ultima gara a causa di un guasto tecnico alla moto.

Il 2020 sarebbe dovuto essere l'anno della svolta riuscendo a debuttare come prima ragazza in assoluto nella categoria PreMoto3 (250 cc) ma, mentre era all'8 posto, subisce un terribile incidente sul Circuito del Mugello ed è costretta a trascorrere mesi in ospedale. Appena rimessa, sale in moto e nel 2021 partecipa al Campionato Europeo SuperSport Femminile (Women's European Cup) come più giovane in assoluto, avendo soltanto 14 anni.

Finirà 18ma in classifica generale. Nel 2022 e’ iscritta al medesimo campionato con altre ambizioni rispetto alla stagione precedente. Con Arianna abbiamo fatto quattro chiacchiere, cogliendo l'occasione per una intervista nel nostro classico formato "10 domande a…", che potete  leggere di seguito.

Intervista

D1: Ciao Arianna, raccontaci qualcosa dei te e del tuo percorso motociclistico.
R1: Ho iniziato “per caso” grazie (o per colpa) di una minimoto regalata da un collega a mio papà… su un piazzale. Avevo 5 anni e mezzo… poi dopo qualche mese ho provato in un pistino non distante da me e da lì…

D2: Che preparazione hai effettuato, durante la stagione invernale?
R2: Mi sono allenata duramente sia a livello fisico che mentale, cosa che sembra superflua e invece non lo è assolutamente, oltre ovviamente ad aver macinato parecchi km in moto.

D3: Il movimento motociclistico femminile è in grande ascesa, sia in strada che in pista. Come vedi tu la cosa, da "addetta ai lavori"?
R3: Il motociclismo femminile sta finalmente prendendo piede anche in Italia. C’è un attenzione mediatica molto forte dietro le nostre gare e anche grandi aziende stanno interessandosi al "nostro movimento". Su strada inoltre vedo sempre più girl in bike e sopratutto su maxi moto, un tempo riservate ai maschietti.

D4: Hai un modello di pilota, donna o uomo che sia, a cui ti ispiri?
R4: Beh… sicuramente Maria Herrera, anche se ha raccolto poco rispetto al suo grande talento. È una ragazza simpatica umile e molto bella, che ha calcato sia il mondiale Moto3 che il mondiale SuperSport, ottenendo anche prestigiosi piazzamenti.

D5: Gli spettatori vedono solo la parte più bella ed appariscente di ciò che fanno i piloti, vale a dire la corsa, ma dietro c'è molto altro. Descrivici una tua giornata tipo quando ti alleni.
R5: La giornata "tipo del pilota" inizia con l'integrazione e la corretta alimentazione, poi prosegue con l'allenamento in palestra e l'incontro con il mental coach. Nelle giornate dove è previsto l'allenamento in moto solitamente si parte presto per raggiungere le piste e si cerca una volta in sella di fare più km possibili e se in presenza del team si cerca di acquisire più dati utili possibili.

D6: Qual'è la tua pista preferita e quale la pista più "ostica" dove hai corso.
R6: La mia pista preferita, nonostante i bruttissimi ricordi dovuti al mio incidente, è il Mugello, mentre quella che mi piace di meno per ora è Magione.

D7: Una pista dove vorresti correre?
R7: Sicuramente Portimao in Portogallo… è una pista che sogno da tempo.

D8: Il grave incidente del 2020 al Mugello non solo sembra non aver minimamente scalfito la tua voglia correre ma, anzi, ha dato l'impressione di averti resa ancora più risoluta nel voler essere parte del mondo delle corse. E' così?
8) Certamente. Ho rischiato veramente grosso e oltretutto non per un errore mio. Ho dovuto gettare il sogno di correre in Moto3 e di togliermi quell'anno belle soddisfazioni ma ora voglio dimenticare e pensare a tornare finalmente la ARIANNA di prima, quindi sguardo fisso avanti senza più voltarsi indietro.

D 9: Quali obiettivi ti sei prefissata, per il 2022 e, in generale, per il futuro?
R 9: Obiettivi 2022? Molti forse troppi ma per scaramanzia non ve li dico proprio. 😀

D10: Che consigli ti senti di dare, alle tue coetanee, ma non solo, che volessero intraprendere un percorso come il tuo?
R10: Il consiglio che potrei dare è sicuramente di essere pronte a grandi delusioni ma allo stesso tempo essere pronte a combattere per il proprio sogno.

La ragazza il carattere ce l'ha e lo ha dimostrato sia in pista che durante e dopo il recupero dall'incidente del Mugello. In bocca al lupo, Arianna!

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