Cagiva Ferrari 4 Valvole Radiali

Davide Polo

Correvano gli anni 90, e il vulcanico patron del gruppo Cagiva (per i pochi che non lo sapessero significa CAstiglioni GIovanni VArese), Claudio Castiglioni, quando era ancora anche padrone della Ducati, forse passando in elicottero da Varese a Bologna, una volta deviando sopra Maranello, ebbe un’idea, realizzare una moto con motore 4 cilindri, ma fatta da Ferrari.

Così Claudio e Piero (Ferrari) ne parlarono al telefono e decisero di farla: Ferrari costruì due motori di 750cc di cilindrata ( la cilindrata delle 4 cilindri da SBK di quegli anni), 4 cilindri in linea, valvole radiali, distribuzione a catena e cambio estraibile, come i veri motori da corsa. Nel 1995 il vulcanico titolare del gruppo Cagiva Claudio Castiglioni spinse la nascita, mai avvenuta nella serie, di una moto speciale in collaborazione con la Ferrari che ne avrebbe sviluppato il motore.

La moto venne battezzata F4, probabilmente in onore della F di Ferrari e delle 4 valvole radiali, sigla poi ereditata da una delle opere più famose nel mondo di quel genio che è stato Massimo Tamburini: la MV Agusta F4.

Nel 1995 la moto, con carena derivata dalla Cagiva C594 che correva nel Motomondiale in quegli anni, inizio a girare al Mugello coi tester Cagiva (Marco Albizzati, nel periodo immediatamente sucessivo quando il reparto corse chiuse, che poi divenne tester MV Agusta) e Pierfrancesco Chili.

cagiva f4 ferrari
Cagiva F4 Ferrari al Mugello con Chili

La moto, che in esemplare unico si può ammirare nel museo MV Agusta, e che doveva essere una Cagiva 500GP stradale, di cui ne ricorda moltissimo le forme, è in forma di prototipo, infatti il faro proviene da una Cagiva Canyon, specchietti retrovisori Cagiva Mito, strumentazione LCD Cagiva 500 e altre parti cannibalizzate da moto da GP e stradali di produzione (la presa d’aria frontale verrà poi ripresa dalle Cagiva Mito Racing deggli anni 2000).

Il sogno di Claudio Castiglioni era quello di mettere in st,rada la più bella moto da Gran Premio mai prodotta, la Cagiva C594. Purtroppo però come succede a molti sogni, al mattino scompaiono, e scomparve anche questo progetto, niente soldi. Infatti a quei tempi il gruppo Cagiva era impegnato e molto esposto finanziariamente nel Motomondiale ( i fratelli Castiglioni partirono mettendoci tutto di tasca loro) e spesso le cose erano più fatte con passione e cuore che facendo conti, anche Ferrari fa un passo indietro a questo punto, con il timore di un passo a vuoto che sarebbe andato a minare il prestigio del marchio del cavallino rampante.

Castiglioni però ci crede, e nonostante l’allontanamento volontario di Ferrari, gira il progetto e il motore agli ingegneri Goggi e Rosa, che lo aggiornano e ne curano l’industrializzazione, anche secondo le indicazioni di Castiglioni, la leggenda narra che portò la sua Ferrari F40 per fare sentire agli ingegneri il suono che voleva che la ‘sua’ moto cantasse, per poi utilizzarlo per andare ad equipaggiare la MV Agusta F4 750 che verrà poi presentata nel 1997, l’opera d’arte di Massimo Tamburini.

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