Yamaha R7: nome leggendario, stesse emozioni?

Valerio Garagiola

La nuova Yamaha R7 è ufficialmente realtà, ma non ha nulla a che fare con il modello che ha fatto la storia; basterà il nome per avere successo sul mercato?

Lo avevamo detto, ora è realtà: la Yamaha R7 è arrivata sul mercato, con il chiaro intento di offrire una interessante alternativa alla Aprilia RS660. Creata per dare un nuovo significato alla categoria Supersport (ciclistica di alto livello con un motore sincero ed affidabile; per la Superport race only Yamaha offre la 4 cilindri R6), la nuova R7 è dedicata all'utenza che vuole un mezzo sfruttabile tanto in pista quanto in strada.

Alimentata dallo stesso bicilindrico parallelo CP2 (uno dei più stretti sul mercato) installato sulla MT-07, dotata di pinze radiali, forcella a steli rovesciati e frizione antisaltellamento, la R7 è disponibile sia nella versione a piena potenza sia nella versione da 35 kW.

Immutate le caratteristiche tecniche del motore CP2: albero motore a 270 gradi a scoppi irregolari e raffreddato a liquido, eroga una potenza massima di 73,4 CV (54 kW) a 8750 giri/minuto, mentre la coppia massima di 67 Nm si raggiunge a 6.500 giri/min. Per donargli un carattere più sportivo, sono state apportate modifiche alla ECU, ai condotti di aspirazione, al sistema di iniezione e a quello di scarico, che ora rientra nella normativa Euro5.

Una caratteristica fondamentale della R7 è l'adozione della frizione antisaltellamento che consente un cambio marce più fluido, un comando frizione più morbido e previene il saltellamento della ruota posteriore in caso di frenata violenta, producendo una guida più prevedibile e controllabile all'entrata in curva. Per chi volesse, è disponibile anche il cambio elettronico QSS.

Inedito il telaio, perimetrale in alluminio con resistenza variabile nelle posizione chiave, che lavora in sinergia con forcella Kayaba da 41 mm priva di regolazioni, mentre al posteriore è stato installato un nuovo sistema a leveraggio, con monoarmortizzatore posizionato in orizzontale, regolabile in precarico ed estensione. Il reparto freni può contare su pinze radiali a 4 pistoncini azionati da pompa radiale Brembo

E' stato dedicata particolare attenzione alla posizione di guida della R7, ottenendo sportività e fruibilità, oltre ad un'abbondante possibilità di regolazione. Anche la sella e il serbatoio sono il risultato di attenti studi, al fine di avere un mezzo idoneo sia all'uso stradale che quello su pista.

Grazie al peso in ordine di marcia di soli 188 kg e alle dimensioni compatte, la R7 è accessibile anche agli utenti solitamente in difficoltà.

Ultimo, ma non per importanza, il design: le forme derivano da quelle della M1 da Motomondiale, con singolo faro a LED incastonato nel condotto dell'aria, mentre le luci di posizione a LED sono situate all'interno del twin eye e il nuovo deflettore è posizionato alla base del bocchettone di aspirazione.

La nuova R7 è disponibile in due nuove colorazioni: Icon Blue oppure Yamaha Black, entrambi con motore, telaio e forcellone in color grafite; le consegne ai concessionari inizieranno a partire da ottobre 2021. Nessuna indiscrezione per quanto riguarda il prezzo. 

R7: sigla leggendaria e molto pesante. Basterà questo nome per convincere sul mercato? Si tratta di una alternativa orientale alla nuova Aprilia RS660 oppure sarà una proposta più sportiva rispetto a quella della Kawasaki Ninja 650 (anche lei, probabilmente, pronta al passaggio alla cubatura 700)?

Hits: 41

Next Post

Weekend costruttivo per il Pasini Racing Team a Misano Adriatico

Il secondo appuntamento del CIV vede i due piloti del Pasini Racing Team crescere in costanza e nei risultati; la vittoria è ora più vicina
ArabicEnglishFrenchGermanItalianPortugueseRussianSpanishChinese (Simplified)