MotoGP Jerez 2018: Marc Marquez ed il caos dietro di lui

Gianluca Salina

Una vittoria, in MotoGP a Jerez, di Marc Marquez, che proietta lo spagnolo in testa al mondiale con un vantaggio di 12 punti sul secondo, Zarco, che però non è sufficiente a conquistare le luci della ribalta, monopolizzate dall’incidente che ha coinvolto Dovizioso, Lorenzo e Pedrosa e che, al netto delle polemiche da bar, andrebbe considerato come un normale episodio di gara.

Anche la gara numero quattro del mondiale MotoGP 2018, quella di Jerez, se ne va a fare numero sugli annali, non senza una coda di polemiche e discussioni, così come era già avvenuto nel secondo appuntamento del Motomondiale, quello del GP di Argentina. In quella occasione la "pietra dello scandalo" era stata il contatto tra Marc Marquez e Valentino Rossi, con più di uno che aveva additato lo spagnolo come troppo irruento anche per altre manovre in gara che lo avevano visto coinvolto.

Ieri invece tutto o quasi è ruotato attorno all'incidente che ha visto coinvolti Andrea Dovizioso, Jorge Lorenzo e Daniel Pedrosa, un episodio che, come già successo per la gara disputata sul circuito di Termas de Rio Hondo, ha fatto passare in secondo piano la gara in sé e gli altri episodi che l'hanno caratterizzata, a cominciare dalla vittoria di forza del numero 93 in forza alla HRC.

Lo spagnolo della Honda con questo successo si è riportato in testa alla classifica. Lo ha fatto dopo aver salvato, alla tredicesima tornata e con una derapata di posteriore da antologia, una perdita di aderenza derivante dal passaggio sopra a del brecciolino che c'era sul cordolo esterno. Il numero 93, superato Jorge Lorenzo, si è involato verso la vittoria, ottenuta con oltre 5 secondi di vantaggio sul secondo, Johann Zarco (Yamaha Tech 3) e con più di 8 secondi su Andrea Iannone (Suzuki Ecstar), terzo.

Il francese e l'italiano hanno beneficiato della carambola dei due piloti Ducati e dell'altro pilota Honda, un qualcosa che va visto come un episodio di gara, al di là delle simpatie o antipatie per l'uno l'altro. Si è trattato di una somma di errori, se così si vogliono chiamare, di cui nessuno dei quali involontario. Il primo è stato quello di Andrea Dovizioso, arrivato lungo alla Curva 6 durante il 18° giro.

Era però l'unica cosa da tentare per provare a passare un Jorge Lorenzo in palla ed efficace come mai lo era stato quest'anno. La manovra di Dovizioso ha forse portato fuori anche lo spagnolo, o magari il 99 della Ducati è arrivato anch'egli un po' lungo nel tentativo di resistere al forlivese, fatto sta che il suo rientro in traiettoria ha determinato il contatto con Pedrosa. Errore del maiorchino?

Forse sì, per non aver pensato che dietro di lui, come da segnalazioni dai box, Pedrosa gli era appiccicato. Assurdo però che il pilota in sella alla Desmosedici si voltasse, in curva, mentre stava recuperando un lungo, per vedere dove stesse l'avversario. Queste cose si fanno su strada, ad andatura turistica, non in una gara di MotoGP.

Infine Pedrosa, che ha fatto un volo spettacolare e, per fortuna, senza gravi conseguenze, a seguito del violento highside subito. Se fosse riuscito ad infilarsi, passando con mezzo secondo di anticipo su quanto è avvenuto, sarebbe stato dipinto come autore di un sorpasso da urlo, così invece qualcuno gli ha anche aprovato ad affibbiare la totale responsabilità dell'accaduto.

Per il pilota di Sabadell vale la considerazione fatta per Lorenzo. In una gara del Motomondiale queste sono le gare. Non c'è stato dolo da parte di nessuno dei tre. Di certo dispiace perché, al di là del risultato della gara, che difficilmente sarebbe potuto cambiare, avremmo certamente assistito ad un duello per il secondo e terzo posto probabilmente fino a fine gara, senza contare che, con questo 0, la classifica si complica, principalmente per Dovizioso, in ottica rincorsa mondiale.

Nonostante la battuta a vuoto dell'Argentina, Marquez è leader in campionato, con un vantaggio di 12 punti su Zarco, un break forse non definitivo, ma certamente un primo tentativo di fuga in classifica. Lo spagnolo c'è sempre e batterlo non è semplice. Anche il francese c'è ed è la costante spina nel fianco della squadra ufficiale Yamaha in questo scampolo di stagione 2018, dal momento che è davanti, nella generale, sia a Maverick Viñales, terzo nel mondiale, che a Valentino Rossi, sesto.

I due piloti della casa di Iwata sono separati da Andrea Iannone, quarto grazie a due podi consecutivi e proprio da Andrea Dovizioso, adesso staccato di 24 punti dalla vetta. Al settimo posto del mondiale c'è Cal Crutchlow, caduto a Jerez. Il vincitore del GP di Argentina è a 32 punti da Marquez, in un mondiale, quello 2018, dove in molti, alla vigilia di un GP, possono avere leggitime aspettative di podio.

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