MotoGP 2024: l’analisi pre-stagione

Luca De Tommaso

Dopo un mondiale 2023 combattuto fino all’ultima gara, quello del 2024 si prospetta ancora più interessante: quest’anno, oltre a Martin e Bagnaia, si aggiunge anche Marc Marquez alla lotta per il titolo di campione del mondo MotoGP 2024. Martin è il favorito, subito dietro Bagnaia e Marquez.

Due mesi fa è finito il mondiale di MotoGP, con l'incontenibile gioia di Bagnaia e le amare lacrime di Martin; in quale modo si può celebrare questo anniversario? Ovviamente iniziando già a pensare alla prossima stagione. Il campionato 2024 si prospetta spumeggiante: ci sono almeno tre piloti seriamente candidati alla vittoria del titolo, ovvero Bagnaia, Martin e Marquez. Quello che potrebbe infatti sembrare un monomarca, vista l'alta concentrazione di Ducati nelle posizioni che contano, si potrebbe rivelare una delle stagioni più spettacolari degli ultimi anni, magari anche paragonabile ai fasti dei “Fantastici 4”. Iniziamo quindi ad analizzare, una per una, le situazioni delle squadre di MotoGP.

Yamaha

Dopo un’annata da dimenticare, la casa Nipponica si trova costretta a “inseguire” la Ducati nello sviluppo delle moto, in quanto, allo stato attuale, non potranno certamente competere. Per i piloti tutto dipende quindi da quanto sarà efficace il miglioramento delle loro M1.  Per quanto concerne Rins, è sicuramente motivato e volenteroso di migliorare la sua condizione. Ma chi è veramente voglioso di lottare è, ovviamente, Quartararo. Lui è l'unico che può risollevare, in caso di miglioramenti della moto, la Yamaha. Basti pensare alla gara in India, dove nessuno era realmente al 100% in quanto si trattava di una pista nuova, mentre il pilota di Nizza era nelle prime posizioni a giocarsi il podio.

Honda

Stessa storia per l’altra casa giapponese: il divario da Ducati è tanto, ma conoscendo l’importanza che Honda dà alle corse, è evidente che cercheranno di migliorare la loro RC213V. L’addio di Marquez renderà però la cosa assai più ardua: senza il loro ex pilota di punta, saranno costretti a rivedere le gerarchie nel team.

A prendere il suo posto ci sono due principali candidati: Marini e Mir. Per il primo sarà senza dubbio una stagione impegnativa, in quanto scende dalla Ducati, miglior moto della griglia, per salire sulla V4 giapponese, dalle più modeste prestazioni. Tra loro due Mir è quello che ha più da perdere: sono ormai due anni che non riesce a trovare la quadra; quindi, senz’altro, Honda potrebbe dare più fiducia a Marini, imponendo un ultimatum allo spagnolo.

Analoga situazione quella di Zarco: il cambio moto certamente non aiuta, però senz’altro riuscirà a prevalere, almeno in campionato, sul compagno di squadra. Nakagami, infatti, non è percepito da lui come una minaccia: per chi non lo sapesse lui è in MotoGP perché Honda vuole che ci sia almeno un giapponese nella categoria.

KTM

La casa austriaca sta investendo molto nel progetto MotoGP e la cosa ha dato i suoi frutti. Quest’anno deve fare quel passetto in più che gli potrebbe consentire di competere anche nelle gare “lunghe”, cosa che nel 2023 è stata relativamente rara, visto l’eccessivo consumo delle gomme.

Parlando dei piloti, da Miller non ci si può verosimilmente aspettare granché: lo scorso anno è stato molto sottotono ed è difficile che quest'anno l'australiano possa fare un grande cambiamento, vista anche la prossima scadenza del suo contratto. Binder, invece, probabilmente otterrà dei risultati simili a quelli del 2023, cioè abbastanza incostanti, anche dovuti alla sua indole per il dive bombing. Chiaramente resta il fatto che lui abbia uno stile unico e che in sella sia bellissimo da guardare. Diciamo che da parte sua ci si possono attendere molti traversi ed altrettante manovre al limite. Andrà probabilmente a podio qualche volta, ma non riuscirà quasi certamente a giocarsi il campionato.

GASGAS

Premettiamo col dire che le prestazioni di GASGAS sono dipendenti da quelle di KTM: infatti, GASGAS è il team satellite della casa austriaca. In sostanza corre con delle moto indietro di uno e due step rispetto alle KTM, ma questo non le rende meno competitive di Honda, Yamaha e, in alcuni casi, Aprilia.

Parlando dei piloti, invece, Augusto Fernandez potrebbe avere una stagione simile a quella dello scorso anno, ma verrà molto probabilmente messo in ombra dal compagno di squadra. Acosta, infatti, visti i suoi precedenti in Moto3 e Moto2, sarà quasi certamente competitivo fin da subito, almeno rispetto ai risultati che ha ottenuto GASGAS fino ad ora. Non sarà sicuramente in grado di vincere il mondiale, per quello deve migliorare ancora un po' (principalmente sul bagnato) e, probabilmente, passare ad un team ufficiale. Nonostante questo, però, è in grado di andare a podio qualche volta, o comunque a lottare per delle posizioni importanti.

Aprilia

La casa di Noale si trova, come tutti gli altri costruttori, a colmare il divario tecnologico con Ducati. La loro strategia molto probabilmente punterà al miglioramento di quelli che sono i loro punti forti, cioè l'accelerazione e la trazione in uscita di curva. Questo gli permetterà, ovviamente, di provare a vincere quelle gare in cui Ducati non è per niente competitiva, viste le sue caratteristiche opposte.

Da Raul Fernandez è lecito attendersi un’annata simile a quella dello scorso anno, cioè faticherà ad andare oltre la settima posizione con costanza. Oliveira tornerà con una maggiore maturità rispetto allo scorso anno, riuscendo anche a salire sul podio in una o due occasioni (magari quelle in cui le Ducati avranno dei problemi). Da Espargaro è lecito attendersi una stagione nella media, con dei podi in qualche occasione, ma nel complesso è probabile faccia peggio di Vinales. Vinales, appunto, sarà il principale pilota di Aprilia, vista la maturità che sta lentamente raggiungendo ed i suoi progressi nelle partenze, suo storico tallone d’Achille.

Ducati

In questo momento è evidente che la casa di Borgo Panigale sia la favorita, sia per quanto concerne la moto, che per quanto riguarda i piloti. Ducati sta primeggiando in praticamente tutte le competizioni a cui partecipa, tanto da essere stata criticata da Stoner perché i vertici della casa emiliana vogliono: “Vincere a tutti i costi”.

Team Vr46: Bezzecchi sarà abbastanza competitivo, ma probabilmente non sarà questo l'anno del "grande salto" che molti auspicano. In questo momento è evidente che ci sia troppa concorrenza e dovrà rimandare i sogni mondiali al prossimo anno. Di Giannantonio probabilmente continuerà la striscia di successi di fine 2023, portandosi a casa qualche podio. 

Team Pramac: Morbidelli in questo momento è in una situazione critica. Arriva da Yamaha, dove sicuramente negli ultimi anni non ha brillato, e la Ducati del team Pramac è la sua ultima spiaggia per continuare a gareggiare in MotoGP. Martin, invece, è il principale contendente al titolo: se troverà fin da subito la forma che aveva alla fine dello scorso anno, potrebbe essere lui a portarsi a casa il campionato.

Team Gresini: Alex Marquez potrebbe molto probabilmente avere un’annata simile a quella dello scorso anno, assicurandosi almeno un podio. Sicuramente non sarà facile per lui avere un compagno di squadra ingombrante come il fratello, ricordando come gli era andata quando entrambi erano in Honda. Quella di Marc Marquez invece, è la situazione più enigmatica dello schieramento; la x da trovare, in un'equazione di nome Campionato del Mondo 2024 classe MotoGP. Lui sarà senza dubbio voglioso di riscattarsi dagli ultimi anni con Honda, in cui non è mai riuscito a fare la differenza. La sua prestazione sarà al pari di quella di Martin e Bagnaia. Saranno verosimilmente loro tre a giocarsi il campionato; Marquez, dal canto suo, per vincere il mondiale deve per forza andare forte fin da subito.

Team Factory: per Bastianini le aspettative sono le stesse dello scorso anno; deve essere bravo a dimenticare l’infortunio di Portimao, così da ripartire fin da subito con il piede giusto. Bagnaia, invece, è quello che dovrebbe sentire meno la pressione: a differenza di tutti gli altri non ha nulla da dimostrare. Questa cosa, però, non è a suo vantaggio: la passata stagione, infatti, nei momenti in cui era meno a rischio e più tranquillo, era solito sbagliare in modo clamoroso (basti vedere le cadute al COTA, in India o a Le Mans), tutti errori commessi quando era tranquillo alla testa della corsa e con il pensiero di avere il campionato a portata di mano.

Quindi, come già detto, questo campionato si prospetta emozionante e ricco di spettacolo. Fossi in voi, mi affretterei a coinvolgere parenti ed amici nel seguire questo nuovo mondiale di MotoGP, così da emozionarsi tutti assieme, in piedi sul divano, ancora per un altro anno.

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