Ducati Multistrada 950 S test

Gianluca Salina

E’ l’entry level del mondo Multistrada, ma la 950 S di Ducati è tutto fuorché un ripiego rispetto alla sorella maggiore 1260. Una delle proposte più sportive e divertenti del suo settore, la bicilindrica di Borgo Panigale coniuga una dotazione di livello assoluto a grandi doti dinamiche e a comfort di marcia, anche in coppia.

Arrivata sul mercato nel 2018 per andare all'assalto del segmento delle crossover a ridosso dei 1000 cc, la Ducati Multistrada 950 S, la più accessoriata, affidataci dalla casa di Borgo Panigale per partecipare alla nostra comparativa di crossover 800-1000 cc, ha ricevuto un buon riscontro da parte dell'utenza perché in grado di condensare la maggior parte delle caratteristiche della 1260, senza però incutere il timore reverenziale della sorella maggiore.

Attenzione però a non scambiarla per la sorella povera della crossover top di gamma del marchio bolognese. Specie in questa versione S è evidente come l'intenzione di Ducati sia stata quella di espandere la sfera di influenza della Multistrada anche nel segmento delle cilindrate a ridosso dei 1000 cc, ma senza rinunciare a tutti i dettami caratteristici del marchio. Siamo infatti in presenza di un modello premium per quanto riguarda la categoria e a decretarlo, oltre al prezzo di 16390 €, è la dotazione di serie.

Com'è fatta

Il telaio a traliccio in tubi di acciaio, marchio di fabbrica della maggior parte dei modelli Ducati, imbriglia il motore Testastretta di 937 cc capace, come detto, di 113 cavalli a 9000 giri e 96 Nm a 7750 giri, dotato di frizione antisaltellamento ed azionamento a comando idraulico. Le gestione dinamica del mezzo è demandata alla piattaforma inerziale IMU Bosch a 6 assi, che a sua volta governa l'ABS Cornering e le sospensioni elettroniche DSS (Ducati Skyhook Suspension).

Tra le altre feature implementate troviamo, il quickshift (DQS), attivo sia in up che in down e il VHC (Vehicle Hold Control), vale a dire l'assistenza alla partenza, particolarmente utile quando la moto è parcheggiata in salita, magari a pieno carico. A completare la dotazione della Multistrada 950 S a livello di funzionalità ci sono il Cruise Control e il sistema Hands Free, mentre per il resto spicca il bel faro anteriore full-LED e il display TFT da 5 pollici.

Come detto, le sospensioni sono del tipo semi-attivo. Sia la forcella anteriore che il mono vengono prodotti da Sachs ed agiscono rispettivamente su ruote da 19 e 17 pollici che calzano pneumatici 120/70 davanti e 170/60 dietro. Capitolo freni: la decelerazione è affidata ad un impianto Brembo e presenza pinze M4.32 radiali e pompa ugualmente radiale, con un doppio disco da 320 mm all'anteriore e disco singolo da 265 mm al posteriore. La bilancia dice 207 kg a secco e 230 in ordine di marcia.

Come va

Una volta in sella, è fortemente probabile che si attivi automaticamente, nella vostra testa, la mappa "A" (dove la lettera iniziale sta per arroganza), perché dal ponte di comando della Multistrada 950 si ha l'impressione di poter fare qualunque cosa. A dispetto delle dimensioni abbastanza importanti della moto, è sufficiente far spostare il tachimetro dallo zero per apprezzarne tutte le doti dinamiche.

Quello che è in assoluto più difficile da fare, con mezzi di questo tipo, è andare piano, perchè la Multistrada (sia la 950 che la 1260) è fatta per viaggiare, ma preferisce di gran lunga farlo ad andature più che allegre. Non che non si possa trotterellare con relativamente poco gas ma, se il ritmo è sostenuto, gode il pilota ed anche la moto. Se poi apprezza anche il passeggero, ci si diverte in tre.

La conformazione dell'anteriore, che fa sì che ci si senta "calati" nella moto e la sfrontatezza del manubrio largo, unitamente alle doti dinamiche della moto, completa l'opera. A suo agio nello stretto come nel misto-veloce, se si mantiene il motore a regimi appena superiori al minimo, si può andare all'attacco delle curve anche sfruttando più i 96 Nm di coppia che non i 113 cv, che restano comunque e sempre in attesa di essere messi alla frusta fino alla soglia dei 9000 giri, anche se nella maggior parte dei casi non si sente l'esigenza di tirare fino a quel limite.

Date gas e il testastretta di 937 cc, che spinge bene e tanto, non vi tradirà, montato su una moto assecondata da sospensioni di ottimo livello per il segmento, pur se più orientate ad un utilizzo sportivo rispetto ad altre concorrenti e che assicurano bassi valori, a livello di trasferimenti di carico, anche in caso di manovre repentine come i classici "pif-paf" su strade tortuose.

In questi frangenti, la reattivià della Multistrada 950 S arriva quasi a rivaleggiare con quella della cugina Hypermotard, anche se il peso, 230 kg, è inevitabilmente superiore. La taratura delle sospensioni è tendente allo sportivo, ma il sistema semi-attivo adatta bene la loro risposta, utilizzando la mappa appropriata, anche all'impiego prettamente turistico, fornendo un buon comfort complessivo.

Il quick-shift sarà anche un vezzo ma, quando il ritmo sale, da gusto usarlo, a patto di trovarsi sopra i 4000 giri, dove esprime al meglio il suo potenziale. La dotazione a livello elettronico molto completa consente di trovare facilmente il setup ideale in funzione del proprio stile di guida, dell'assetto e delle condizioni della strada, potendo variare numerosi parametri a moto in movimento. La propensione alle andature brillanti non influisce troppo sui consumi, che possono arrivare a 19 km percorsi con un litro di carburante.

Se proprio dobbiamo trovare un piccolo difetto a questa moto, bisogna andarlo a cercare nella strumentazione che, pur se molto completa, presenta i caratteri con i quali vengono riportate le informazioni di dimensioni un po' inferiori a quello che sarebbe l'ottimo, ma capirete che si tratta veramente di voler fare i pignoli all'ennesima potenza.

Il giudizio del passeggero

Mai come sulla Multistrada 950, il passeggero è totalmente nelle mani del pilota. La moto è tanto una goduria se condottta da sola, quanto può esserlo in due, a patto che chi sta sul sellino anteriore entri in modalità "zio turista", che presuppone una guida morbida, di coppia e non di potenza. In questo caso chi è seduto dietro potrà apprezzare la comodità dell'ampia sella ed una buona posizione complessiva, con pedane spaziate correttamente. Se proprio si deve muovere un appunto, questo riguarda le vibrazioni ma, si sa, il motore è un bicilindrico a V, già un po' più ruvido di suo ed inoltre si tratta di una unità Ducati, che deve conservare (almeno in parte) il carattere del "pompone", prettamente distintivo del marchio.

A chi si rivolge

Se siete alla ricerca di una moto con una spiccata personalità e che vi consenta di affrontare viaggi in coppia anche lunghi, così come un week-end fuori porta, senza però rinunciare alla possibilità di un giro domenicale "in single" con gli amici, la Ducati Multistrada 950 S è certamente una delle papabili. Il suo motore ha una erogazione molto divertente e la triangolazione sella-pedane-manubrio le consente di passare da un utilizzo turistico ad uno da fun-bike senza colpo ferire.

La "ragazza" c'è sulla mappa ed ha anche il suo bel caratterino. Se vi attendete la rotondità e linearità di un bicilindrico parallelo, avete sbagliato pellicola ma, se siete disposti a quel minimo di riottosità a regimi davvero bassi, compensati da un comportamento davvero godurioso in ogni condizione, questa moto potrebbe fare per voi. Appagante delle linee come nella guidabilità la moto, come da tradizione di Borgo Panigale non è economica, anche se la distanza tra un tagliando e l'altro (15000 km, con il Desmo Service fissato a 30000) riequilibra in parte il tutto.

Si ringrazia Ducati Motor Holding S.p.a per aver messo a disposizione la moto oggetto della prova ed i seguenti partner per aver fornito materiale ed abbigliamento tecnico:

INFO

Luogo: Italia, Francia e Spagna
Tester: Alessandra Meschia, Elisabetta Gianotti, Fabio Di Tella, Gianluca Salina, Marco Cantamessa, Maurizio Giargia, Michele Giaretto.

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