DDG-Mag test: abbigliamento riscaldato Heaton

Gianluca Salina

Da Heaton, divisione abbigliamento riscaldato di IRC, nota per le termocoperte ed i traction control e cambi elettronici after market, arriva un capo underwear riscaldato che consente di avere il calore direttamente a contatto con la pelle, per far dimenticare il freddo andando in moto.

L’inverno, se non è proprio nemico dei motociclisti, non si può comunque nemmeno definire il migliore amico. Checché se ne dica, la stagione fredda si porta con sé, oltre alle temperature rigide, tutta una serie di elementi di disturbo accessori come nebbia, strade piene di sale o sabbia, bagnate e/o ghiacciate che tolgono un bella fetta di piacere di guida.

Chi racconta che l'andare in moto con le temperature vicine allo zero o sotto da la stessa soddisfazione che si prova anche solo in primavera, mente sapendo di mentire, a meno che non ci si trovi in alcune fortunate regioni del Sud Italia, dove il meteo è decisamente più favorevole. Tutto questo però non vuol dire che in inverno non si possa andare in moto. Alle condizioni delle strade non c'è rimedio, mentre al comfort personale che, banalmente, si traduce nel rimanere al caldo mentre si guida, sì.

Specie negli ultimi anni si è assistito ad una proliferazione di sistemi di riscaldamento, la maggior parte dei quali prevede che l'abbigliamento consista, per la parte superiore del corpo, in un giubbotto che integra degli elementi riscaldanti. Questi irradiano il calore sia verso l’esterno che verso il corpo, dove arriva dopo aver attraversato gli strati di vestiario che si trovano sotto all’elemento riscaldante stesso.

In questo modo ci si trova così a dover oltrepassare abbigliamento a sua volta isolante (basti pensare a dell’underwear tecnico da freddo), con un abbassamento dell’efficienza complessiva del sistema. A tutto ciò ha posto rimedio Heaton, che ha pensato di creare un elemento riscaldante direttamente a contatto con la pelle e che, per questo, non ha dispersioni intermedie di calore, a tutto vantaggio dell’efficienza.

Se il nome dell’azienda potrà risultare nuovo a molti, in realtà dietro ad esso ce n’è un altro che invece gode di grande fama tra i motociclisti, vale a dire quella IRC che è arcinota per i suoi sistemi elettronici (traction control, quickshift), le termocoperte ed altri prodotti ancora. Heaton è il marchio del gruppo che si occupa di sistemi riscaldanti, con questa definizione che va intesa a 360 gradi, visto che si spazia dalle soluzioni a pavimento ai sedili, passando per copriscarpe e mantelle per animali.

Le realizzazioni beneficiano del know-how del marchio genovese, attivo da molti anni nel settore delle due ruote. Nello specifico caso però si va oltre, perché questo abbigliamento riscaldato non nasce esclusivamente per il mondo motociclistico, dal momento che trova applicazioni anche in molti altri campi del tempo libero, così come dello sport e del mondo del lavoro.

COM’E’ FATTO

Il sistema Heaton, che è prodotto in Italia, si basa fondamentalmente su tre diversi componenti:

  • l’underwear riscaldato
  • una batteria portatile agli ioni di litio
  • il cablaggio di collegamento alla batteria della moto

Il capo in sé si presenta come un underwear tecnico, con la ovvia differenza che il tessuto, moderatamente elasticizzato, è in alcune parti a doppio strato, per poter contenere gli elementi riscaldanti in carbonio. Questi sono quattro, posizionati in aree strategiche per ottenere il massimo beneficio. La loro collocazione è frutto del lavoro congiunto di Heaton, di personale medico e di fisioterapisti.

L’emissione di calore è regolabile su differenti livelli di temperatura ed è resa possibile dall’impiego di una batteria agli ioni di litio che ha una vita utile di oltre 500 cicli di ricarica. Quattro LED ognuno in corrispondenza di un valore (25%, 50%, 75% e 100%) indicano la quantità di energia disponibile. La ricarica avviene in 5-6 ore e viene effettuata per mezzo di un cavo USB-Micro USB.

Per fare questo si può utilizzare un qualsiasi caricabatteria per cellulari oppure da un PC o da una power bank. La batteria ha una autonomiache varia in funzione del modello e dell’utilizzo, ma in ogni caso la sua durata è di diverse ore. Nel caso in cui si decida di collegare il sistema alla batteria della moto occorrerà utilizzare il cablaggio in dotazione, connettendolo ai due poli della batteria stessa, una operazione che richiede pochi minuti.

Il cavo, protetto da un fusibile, ha un diametro sufficientemente ridotto per poter essere fatto passare negli spazi che ci sono tra i vari accoppiamenti delle plastiche delle moto, permettendo di rendere visibile solo il tratto strettamente necessario a permettere il collegamento con la maglia riscaldata, cosa che avviene per mezzo di un jack. Il tutto non costituisce assolutamente alcun pericolo in caso di incidente, dal momento che se il motociclista dovesse essere sbalzato dalla moto, si staccherebbe il jack o si strapperebbe il filo.

Sempre sul cablaggio di collegamento alla batteria della moto è presente un ulteriore regolatore, che consente di impostare il calore erogato e la durata dello stesso. La selezione avviene per mezzo di pressioni successive del tasto, che comportano un aumento della potenza del 20% ad ogni pressione, dal 20 al 10%. Il capo è lavabile in acqua, ovviamente dopo aver scollegato la batteria, che è a sua volta resistente all’acqua, ma non all’immersione prolungata.

COME VA

Il riscaldamento è efficace ed avviene in tempi molto rapidi, al punto che dopo poco si è quasi costretti ad abbassare l’erogazione della potenza, in modo da permettere semplicemente il mantenimento della temperatura. L’underwear su cui è installato il sistema è davvero molto leggero e paragonabile ad altri capi tecnici non riscaldati. Il beneficio di avere il caldo direttamente a contatto con la pelle è innegabile e gli elementi irradianti non sono praticamente percettibili a livello di ingombro.

Il sistema di Heaton è stato testato sulla strada che da Torino porta al Sestriere, oltre che, sempre in moto, sulle pendici del Pico del Teide a Tenerife. Nel primo caso le temperature sono scese fino a -13°C, mentre nel secondo a 2°C ma in presenza di forte vento. In entrambi i casi il dispositivo di Heaton è stato determinante per annullare, almeno nella parte superiore del corpo, la percezione del freddo esterno. Se, viaggiando con certi climi, a volte non si vede l'ora di arrivare a destinazione, in questo caso si potrebbe continuare a guidare finché la stanchezza non prende il sopravvento.

A CHI SI RIVOLGE

Il sistema Heaton si indirizza a chiunque abbia la necessità di restare al caldo in condizioni di clima rigido ma, allo stesso tempo, desidera ridurre al massimo ingombri e pesi della soluzione riscaldante. Questo rende il prodotto del marchio genovese adatto non solo ai motociclisti, ma anche a sciatori, runner, escursionisti alpini, scalatori, così come a lavoratori che devono trascorrere molte ore all’aperto in inverno o in regioni con climi particolarmente gravosi.

CONCLUSIONI

Se, come motociclisti, avete in mente viaggi invernali e/o in regioni fredde, il sistema di Heaton è senza dubbio un aiuto per migliorare di molto il comfort. L’azienda ligure è comunque già al lavoro per ampliare la gamma, pertanto a breve è facile attendersi altri capi che possano completare l’offerta. Senza sapere quali siano i piani del marchio genovese, azzardiamo che se arriveranno anche pantaloni, guanti e sottocasco in grado di sfruttare lo stesso principio, l’andare a Capo Nord in moto in inverno sarà poi solo una questione di pneumatici adeguati.

L'underwear riscaldato di Heaton viene venduto al prezzo di 160 Euro.

Per informazioni: Heaton

Heaton underwear riscaldato

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