I test MotoGP di Buriram che finiti oggi e precedono di un paio di settimane l'avvio del mondiale MotoGP proprio sul circuito thailandese, sono stati utili per definire le configurazioni delle moto che correranno nel campionato 2025. Le scelte operate sono fondamentali non solo per quest'anno ma anche per la prossima stagione, dal momento che, almeno per alcuni costruttori (Yamaha no), lo sviluppo dei motori sarà congelato fino all'esordio delle unità di 850 cc, che avverrà nel 2027.
Parlando di motori, a tenere banco è ovviamente Yamaha, brillante protagonista dietro a Ducati nei test malesi, ma fondamentalmente sulla bocca di tutti per aver confermato le voci che giravano da tempo circa lo sviluppo di una unità V4. Cambiamento radicale dunque, ad Iwata, anche se in realtà la casa giapponese non ha ancora deciso in modo definitivo se punterà su questa architettura o su quella che ha adottato nelle 23 stagioni di MotoGP fin qui disputate.
Il nodo è, nemmeno a dirlo, la competitività, la cui mancanza, da parte della moto attuale, ha spinto la casa dei tre diapason ad investire pesantemente per cercare di risalire la china. Questo ha riguardato l'arrivo di figure di spicco a livello tecnico, come ad esempio l'ing. Marmorini nel team di ricerca e sviluppo dedicato al motore. Sul fronte della gestione il nome più importante da segnalare è ancora quello di un italiano, Paolo Pavesio, che ha raccolto il pesante testimone di Lin Jarvis nella gestione sportiva e come team principal della squadra Yamaha in MotoGP.
Proprio a Pavesio i colleghi di Crash.net hanno fatto una serie di domande, alle quali cui il manager ha risposto in modo chiaro: nel futuro prossimo di Iwata ci sarà un bivio, che riguarderà proprio la scelta tra motore in linea e V4, ma l'azienda giapponese non è ancora a quel punto. Al momento si sta producendo un doppio sforzo che riguarda il portare avanti la M1-1000 in queste ultime due stagioni e per sviluppare per quanto possibile i, almeno embrionalmente, entrambe le soluzioni in configurazione 850 cc, in attesa di capire quella che offre migliori prospettive nel medio e lungo periodo.
Di seguito i passaggi salienti dell'intervista, con le risposte di Pavesio riferite al discorso V4:
D: "Paolo, è vero che state sviluppando un V4?"
Paolo Pavesio: "Sì, è vero. Non è però solo un nuovo motore, perché con esso è stata riprogettata l'intera moto. Però, siccome stiamo correndo con un 4-in-linea, anche la moto che partecipa al mondiale è stata oggetto di profonda revisione durante l'inverno.Stiamo compiendo uno sforzo eccezionale, ma vogliamo tornare competitivi prima possibile. Sarebbe stato molto più facile congelare tutto e pensare al dopodomani, ma vogliamo fare qualcosa di importante nel 2025 e nel 2026. E' certamente difficile, ma quello che stiamo facendo è migliorare la M1 più che possiamo. Questa è la ragione per la quale abbiamo realizzato una nuova aerodinamica, evoluto il telaio e l'elettronica, fatto degli step sul motore.In questo senso stiamo facendo il consueto sviluppo pre-stagionale".
D: "Lo sviluppo che state portando avanti sulla M1 che correrà tra poche settimane è davvero quello solito, nonostante il vostro impegno anche con la V4?"
Paolo Pavesio: "Sì, è quello che facciamo normalmente, solo che in questo caso è come dare alla luce due gemelli, perché i progetti portati avanti sono due. Sulla moto attuale sono impegnati piloti e team di sviluppo, con quest'ultimo che, in parallelo, a brevissimo lavorerà anche sulla V4. Per essere trasparenti, è evidente che nel 2025 il team factory correrà con una moto equipaggiata con un 4 cilindri in linea".
D: "Userete il 4 in linea tutto l'anno?"
Paolo Pavesio: "Sicuramente. Non è pensabile passare al V4 a stagione iniziata. E' realistico e puntiamo a quello, ma non sappiamo se sarà fattibile, pensare di fare con Augusto (Fernandez n.d.r.) qualcuna delle sei wild card che abbiamo a disposizione per la V4, ma solo se la moto sarà sufficientemente matura a livello di sviluppo."
D: "Quindi sarà Augusto a fare le gare come wild card?"
Paolo Pavesio: "Dovi sta sostituendo Cal (Crutchlow n.d.r.) perché lui al momento non è fisicamente a posto ma, per fare delle gare abbiamo pensato ad Augusto. Lui è ancora un pilota in attività, ha 27 e vuole continuare a correre, per cui è il profilo ideale per questa attività rispetto ai nostri tester, che possono esserci maggiormente utili facendo un lavoro di collaudo lievemente differente."
D: "Qual'è l'attuale stato di sviluppo del V4?"
Paolo Pavesio: "Esiste e funziona, ma non è ancora pronto per essere utilizzato in gara."
D: "E' questa la ragione per la quale non è stato portato ai test?"
Paolo Pavesio: "Esatto. I cinque giorni di test servono per identificare la direzione di sviluppo da prendere per il 2025 con la attuale M1 per poi avere il tempo, nelle due settimane che precedono l'inizio del mondiale, di fabbricare i componenti. Stiamo investendo moltissime risorse, in questa attività, ma non abbiamo possibilità illimitate, sia dal punto di vista finanziario che per quanto riguarda le persone. Per questo motivo i test li abbiamo dedicati a preparare al meglio la stagione che sta per iniziare."
D: "Cosa ci puoi dire della nuova 850 cc che debutterà nel 2027?"
Paolo Pavesio: "Se dovessi fare un'altra analogia, potrei dire che l'850 probabilmente sarà figlio di uno dei motori che (V4 o in linea n.d.r.) che stiamo portando avanti in questo momento. Crediamo che la configurazione a V abbia un grande potenziale ed è per questo che stiamo portando avanti questo tipo di lavoro. Potremo ottenere un pacchetto migliore rispetto a quello attuale basato sul motore in linea? Ci auspichiamo di sì. In quel caso, l'esperienza maturata sul V4-1000 sarà trasferita sul V4-850. Diversamente, il travaso sarà tra 1000 in linea e 850 in linea. In ogni caso l'850 sarà presto sul banco, perché è già il momento di pensarci. Adesso siamo nella situazione in cui stiamo sviluppando il 1000 per la stagione che sta per partire, stiamo sviluppando il V4-1000 come alternativa e, a breve, inizieremo lo sviluppo dell'850. Sono tre moto differenti e significa che siamo in una fase estremamente complicata, ma molto stimolante."