Superbike, test di Misano: numeri, ma non solo

Gianluca Salina

La Superbike ricomincia da Misano e dalla due giorni di test che ha visto impegnate le Ducati e la Kawasaki ufficiali e le rosse clienti di Borgo Panigale. Di Scott Redding il miglior tempo, ottenuto con gomme da tempo, davanti di pochissimo a Rea, che ha però impiegato coperture da gara. Terzo Rinaldi, con la V4R del Team Barni.

Con i test di Misano, la Superbike prova a mettersi alle spalle il Covid-19. Lo fa fatto con una due giorni di prove che ha visto le derivate dalla serie in pista per preparare il rientro, attualmente previsto per l'inizio di agosto sul tracciato spagnolo di Jerez, dove avrà luogo la seconda prova di un mondiale che ha finora visto correre solo il round inaugurale di Phillip Island, a fine febbraio.

Sul Marco Simoncelli World Circuit si sono in realtà confrontate soltanto Ducati e Kawasaki, con le prime presenti al gran completo tra squadra ufficiale e team satelliti, mentre per la casa di Akashi era presente il team KRT, campione del mondo in carica. Assenti invece BMW, Honda e Yamaha.

In giornate simili si sente spesso dire che non si cerca spasmodicamente il tempo, ma la realtà è che solo cercando il limite, possono evidenziarsi i problemi. E così, al termine delle due giornate, tre piloti sono scesi al di sotto del record (1'33.640) stabilito nella Superpole 2018 da Tom Sykes con la ZX-10RR.

A brillare più di tutti, nelle sessioni di prove sull'ex-Santamonica, è stata la stella di Scott Redding. Il portacolori del team Ducati Aruba ufficiale, neo acquisto di quest'anno, dopo aver chiuso il day-1 davanti a tutti, ha alla fine fermato il cronometro sull'1'33.067. Dietro di lui Jonathan Rea che, per l'occasione, è arrivato sul circuito romagnolo con il suo camper e la famiglia al seguito.

Per il nordirlandese un ritardo di 139 millesimi dalla, anche se il tempo è stato ottenuto utilizzando gomme da gara e non da tempo come invece fatto da Redding. Il gran volo (ed importante danneggiamento della sua moto) del primo giorno non ha lasciato strascichi nel pilota della Kawasaki.

Terza piazza per un Michael Ruben Rinaldi in gran forma. Il pilota del team Barni è stato costantemente in top 3 ed ha chiuso con un crono di 1'33.560 sulla sua V4R, davanti ad Alex Lowes che, con la seconda Ninja ufficiale, ha girato in 1'33.694, precedendo Chaz Davies che, con 1'34.053, ha incassato praticamente un secondo dal compagno di squadra.

Le altre tre moto impegnate in questa due giorni di test a Misano sono state le Ducati satellite di Leandro Mercado (team Motocorsa Racing, 1’34.859), Sylvain Barrier (Brixx Performance Team, 1’36”752) e Leon Camier (team Barni, 1’36”759).

Potrà sembrare scontato ma, se con gomme da gara, la Ninja numero 1 è arrivata a meno di un decimo e mezzo dalla V4R di Redding con gomme da qualifica, è evidente come l'equilibrio del pacchetto Rea-ZX10RR continua ad essere da riferimento, se non il riferimento assoluto, in attesa della nuova moto in verde che probabilmente arriverà in autunno.

E' però vero che Redding ha già dimostrato di avere una mentalità diversa da quell'Alvaro Bautista che l'anno scorso sembrava destinato ad interrompere il dominio del "cannibale", salvo poi doversi anche lui arrendere, per una serie di circostanze che però non possono essere semplicemente liquidate come un limite mentale del pilota, ma questa è un'altra storia.

I test di Misano restituiscono un Alex Lowes, attuale leader del mondiale, competitivo, ma distante mezzo secondo dal compagno di squadra, ancora in grado di fare la differenza. Continua invece a faticare Chaz Davies, a cui la V4R continua a restare in parte indigesta. Un secondo di distacco da Redding non sono bruscolini e, con il contratto in scadenza e solo altri otto round a disposizione nel campionato 2020, per il gallese ogni gara sarà un esame.

A complicare la vita del numero 7 ci potrebbe poi pensare proprio Rinaldi che, dando continuità ai suoi risultati, potrebbe puntare ad una sella ufficiale per il 2021. Un altro pilota sotto la lente di ingrandimento, per finire, è Leon Camier, il quale non ha ancora risolto i problemi di salute e si vocifera potrebbe essere sostituito in squadra per prendersi il tempo di rimettersi in perfetta efficienza.

Tutto questo al netto dell'incognita che riguarda BMW, Honda e Yamaha le quali, pur non presenti ai test, avranno certamente proseguito lo sviluppo delle moto in vista della ripresa di Jerez, che si annuncia più interessante e ricca di spunti che mai.

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