Superbike, Rea contro Rea: le ultime 4 stagioni a confronto

Gianluca Salina

Ormai si dice e si scrive spesso che Jonathan Rea in Superbike corra contro i record e sé stesso e noi abbiamo preso in parola questa affermazione, mettendo a confronto il rendimento del nordirlandese della Kawasaki nelle ultime stagioni. Viene fuori il quadro di un pilota che, nonostante una moto penalizzata dal regolamento, ha saputo migliorarsi costantemente, per continuare a formare, con la ZX-10 RR, un binomio per adesso quasi imbattibile.

Il week-end di gare scorso a Laguna Seca ci ha consegnato un campionato Superbike che, un pezzo alla volta, è sempre più nelle mani di Jonathan Rea e della sua Kawasaki. Arrivato alla vigilia del round californiano con 65 punti di vantaggio su Chaz Davies, il pilota di Larne lascia il toboga a stelle e strisce con un bottino incrementato di 10 punti. Adesso infatti le lunghezze di vantaggio sul gallese della Ducati sono 75, vale a dire tre vittorie di manche.

C'è chi dice che il regolamento non ha influito sulle prestazioni del pilota nordirlandese e della sua ZX-10RR, ma la realtà non è propriamente quella. La Ninja è passata dall'essere una delle moto più veloci del lotto come punta massima ad essere spesso tra le ultime. Certo, la velocità sul dritto non è l'unica cartina di tornasole, ma resta pur sempre un aspetto abbastanza significativo.

Abbiamo così messo a confronto le fotografie della classifica del mondiale dopo l'ottava gara negli ultimi quattro anni, quelli in cui il folletto volante sta dominando. Pur essendoci la differenza dell'inversione tra Misano e Laguna Seca nel 2017 e 2018, il numero di gare è quello, pertanto le valutazioni possono essere considerate veritiere.

Nella stagione in corso Rea ha lasciato i cancelli dell'ottavo circuito del campionato con meno punti di tutte le quattro annate. Sono 21, i punti di differenza rispetto al 2017, 23 rispetto al 2016 ed addirittura 55 a confronto del 2015. Otto vittorie quest'anno, contro nove (2017), sette (2016) e undici (2015). Un ritiro quest'anno ed uno nel 2017, mentre nel 2016 e nel 2015 è sempre andato a punti. Quest'anno però, per la prima volta da inizio 2015, in due occasioni Rea è rimasto giù dal podio. La vittoria in meno del 2016 rispetto al 2018 è però ampiamente compensata da due secondi posti ed altrettanti terzi posti in più, oltre al ritiro in meno, tutti dettagli che concorrono al totale di classifica.

Anno Punti Vittorie Secondi posti Terzi posti A punti (no podio) Ritiri   
2015 375 11 5 0 0 0
2016 343 7 6 3 0 0
2017 341 9 5 1 0 1
2018 320 8 4 1 2 1

Numeri e statistiche, se si vuole, sono soggetti ad interpretazione e, volendo, si possono mescolare per sortire quasi ogni tipo di risultato. L'impressione però è che la maturazione di Rea abbia compensato in larga parte quelle che sono le limitazioni subite dalla moto. Con il tempo, il pilota di Larne si è sempre più cucito addosso la Ninja a livello di ciclistica, sospensioni ed elettronica.

La sicurezza con la quale guida, tenendosi sempre del margine (l'unico ritiro di quest'anno è stato non per un suo errore di guida, ma propiziato da un duello in pista) e la maturità con la quale "legge" la gara, sapendo quando forzare per andare ad imporre il suo ritmo sono un qualcosa di percettibilmente migliorato nel corso del tempo. Non ha un compito facile, DORNA, nel cercare di rendere più combattuto il mondiale Superbike, con un Rea del genere in griglia di partenza, perché le moto le si può limitare con i regolamenti, ma i piloti, il loro talento e la loro fame di vittorie no.

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