Superbike: nel 2019 dream team Kawasaki con Rea e Davies insieme?

Gianluca Salina

Così come in MotoGP Honda hafatto il colpaccio assicurandosi per il 2019 Jorge Lorenzo, che con Marc Marquez formerà un dream team, allo stesso modo Kawasaki potrebbe sfruttare il momento non troppo positivo di Chaz Davies, che non è sicuro di rinnovare con Ducati, per affiancarlo, nelle prossime due stagioni, a Jonathan Rea. L’operazione è fantasiosa, ma non irrealizzabile.

Il rinnovo di Jonathan Rea con la Kawasaki ha dato ufficialmente il via alla fase cruciale del mercato piloti in Superbike. Fino a pochi giorni fa c'erano stati abboccamenti e contatti più o meno sommersi tra team e piloti, ma il posizionamento della tessera più importante del puzzle ha, di fatto, cambiato tutto, in uno scenario dove sono davvero risicati, gli elementi di certezza.

Questo perché a fine 2018 scadranno la maggior parte dei contratti tra piloti e squadre e, come sempre avviene, è lecito attendersi una girandola di spostamenti, esattamente come avvenuto in MotoGP, dove però il mercato inizia prima, dal momento che lo schieramento 2019 è già pressoché completo, con la grande novità della supersquadra Honda formata da Marc Marquez e Jorge Lorenzo.

Partendo dal presupposto che ci si trova nel campo delle più pure speculazioni, nel mondiale delle derivate di serie, tra le tante opzioni per il 2019 ce n'è anche una che potrebbe vedere una situazione simile alla top class dei prototipi, vale a dire un dream team formato da due dei migliori piloti oggi presenti nel circus, alias lo stesso Jonathan Rea e Chaz Davies.

Il numero 7 è in sella alla "rossa" dal 2014 e, da allora, è sempre stato il pilota di Borgo Panigale che ha ottenuto i maggiori risultati, che si traducono in un 6° posto nella stagione di esordio sulla 1199 R, un 3° nel 2016, quando Rea diede una mano al compagno di squadra Tom Sykes nell'aggiudicarsi la seconda piazza, ed un altro 2° posto nel 2017.

Dopo tre stagioni e mezzo, la musica sembra essere sempre la stessa, con Rea avanti in classifica di 65 punti a sei gare dalla fine e, conseguentemente il mondiale in parte compromesso. La novità però è che il gallese volante, per la prima volta, appare forse un po' sfiduciato. A questo si aggiunga che il rinnovo del contratto con Ducati non è ancora arrivato ed il risultato è che, per il futuro possa essere lecito attendersi di tutto.

Questo anche alla luce di alcune dichiarazioni fatte dal pilota di Knighton, secondo le quali Davies sarebbe incerto sull'opportunità di trovarsi nuovamente nel purgatorio per l'anno prossimo, dal momento che la nuova Ducati V4 andrà sviluppata. Da qui si innestano le considerazioni sulla possibilità che il gallese possa disputere le prossime stagioni non più in sella alla Panigale R.

Se così dovesse essere, le opzioni più appetibili, per un pilota del suo rango sono sostanzialmente due. Una è forse quella più prevedibile e riguarda la Yamaha. La casa di Iwata, vicina alla riconferma di Michael vd Mark (ma ritrovatasi, a Brno, in grado di vincere le gare anche con Alex Lowes), ha affermato che le R1M in griglia il prossimo anno saranno quattro. Questo significa che le selle libere sono almeno due ed una di esse potrebbe venire occupata proprio da Davies.

La seconda possibilità, quella forse più esotica, per non dire fantasiosa, potrebbe vedere i due più acerrimi rivali insieme, esattamente come si diceva avverrà, il prossimo anno, per Marquez e Lorenzo in MotoGP. In questo caso la squadra sarebbe quel KRT che, con la ZX-10RR sta dominando da quattro stagioni la Superbike. Dal team Provec è dato come quasi sicuro partente Tom Sykes e la sella della Ninja che si libererebbe farebbe gola a Davies, che potrebbe finalmente giocarsela ad armi pari con Rea.

Il dream team che si formerebbe godrebbe, a meno di ulteriori penalizzazioni regolamentari imposte alla Kawasaki, dello status di favorito d'obbligo, anche se, come spesso avviene in questi casi, non sempre avere due galli nello stesso pollaio è la soluzione migliore. Rea e Davies sportivamente si rispettano, ma non si amano, com'è normale sia tra avversari e, in passato, ci sono già stati attriti che una eventuale convivenza sotto lo stesso tetto, in questo caso in verde, potrebbe far riacutizzare.

La considerazione resta quelle che, per gli appassionati, il vedere i due in squadra insieme su una moto competitiva, sarebbe una quasi garanzia di spettacolo. Resta da vedere se, al netto dei voli pindarici fatti fino a questo momento, possa essere una strada realmente percorribile, dal momento che di Kawasaki ufficiali, nel 2019, ce ne continueranno ad essere solo due ed una è già assegnata, con la seconda che è ambita anche da altri nomi di peso, come Eugene Laverty e non solo, ma questa è un'altra storia.

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