MotoGP, Jerez omaggia Pedrosa

Elisa Romanin

Inaugurato il monumento dedicato a Dani Pedrosa sul circuito di Jerez, la curva 6 conosciuta fino ad ora come Dry Sac ora porta il suo nome.

Il casco l'ha appeso al chiodo alla fine della scorsa stagione ma la MotoGP sente già la sua mancanza. Dani Pedrosa con il suo modo di fare sempre corretto e pacato ha lasciato il segno, una carriera nel motomondiale lunga 18 anni, ricca di soddisfazioni e successi sempre in sella alla Honda.

Campione del mondo classe 125 nel 2003 e due titoli nella classe 250 nel 2004 e 2005 e una serie infinita di sfortune e fratture che tuttavia non gli hanno impedito di raccogliere ben 31 successi in MotoGP come Eddie Lawson.

285 gare disputate nel motomondiale, 49 pole position, 153 podi, 64 giri veloci  e 54 vittorie al pari di Mick Doohan. Dieci podi consecutivi  e quattro vittorie sul circuito di Jerez, dove ieri si è svolta la cerimonia di inaugurazione del monumento a lui dedicato alla curva 6, la storica Dry Sac che ora ha il suo nome. Il monumento rappresenta il copricapo dei Samurai, in onore al piccolo Samurai spagnolo.

Presenti all'inaugrazione il sindaco di Jerez  Mamen Sánchez che ha dichiarato "Un gesto di affetto da parte di tutti gli appassionati. Abbiamo voluto ricambiare ciò che ha dato a questo circuito”  e il CEO Dorna Carmelo Ezpeleta  “Un’iniziativa meravigliosa. Dani si merita questo e molto altro.” 

Presente ovviamente anche l'emozionato Dani Pedrosa, che vedere realizzato il sogno di avere una curva con il proprio nome. Perchè proprio la curva 6? “Dovevo scegliere tra due [la 1 o la 6], altre avevano già grandi nomi del motociclismo (tra cui Jorge Lorenzo). Sono davvero orgoglioso di aver scelto questa perché un punto in cui succedono sempre tante cose durante le gare. Sia come pilota che come tifoso, bisogna sempre tenere d’occhio questa curva. Non si poteva scegliere un posto migliore.”

“Questo è un tracciato mitico per il campionato e molto importante nella mia carriera. Sono riuscito ad ottenere tanti buoni risultati e, oltre a ciò, è una pista apprezzata dai tifosi. Per me è un onore condividere questo posto con altri grandi campioni del mondiale e con il pubblico presente ogni anno.”

Ma avere una curva dedicata è il sogno di ogni pilota? Lorenzo e Marquez hanno già una curva con il loro nome, Lorenzo a Jerez e Marc ad Aragon.

"Se la curva ha un significato speciale, allora a me piace che abbia il mio nome" ha spiegato Marquez "Jerez è il posto giusto per intitolarne una a Pedrosa, lui guidava in modo incredibile qui, ad Aragon c'è una curva con il mio nome, sono molto contento."

"Sono contento che sia stata intitolata una curva a Dani qui a Jerez, dove è stato sempre uno dei piloti più veloci sin da quanto è arrivato in MotoGP." ha dichiarato Valentino Rossi durante la conferenza stampa  "Una curva con il miocnome? Non mi piacerebbe, se in futuro si presenterà l'occasione dirò di no, è una cosa che non mi piace molto, ma è la mia opinione. Credo che sia meglio dare alle curve altri nomi, più magici."

Di parere simile anche Dovizioso. "Se succede qualcosa di particolare in una curva, allora è bello darle il nome di un pilota. Però è strano sentire il nome di uno di noi su una curva" ha dichiarato in conferenza stampa il pilota forlivese.

 

Foto: motogp.com, twitter

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