Las Vegas: BMW spiega come funziona la guida autonoma

Riccardo Fanni

BMW e la guida autonoma, vediamo come funziona la tecnologia sviluppata dall’azienda tedesca per la sua turistica di punta. Molta tecnologia che forse vedremo sulle strade

Al Ces Las Vegas, ovvero l’International Consumer Electronics Show, che è l’appuntamento più longevo (la prima edizione risale al 1967) e importante al mondo dedicato alla tecnologia di consumo, la BMW ha presentato nel padiglione della divisione Motorrad, una versione a guida totalmente autonoma della R 1200 GS. Nella dimostrazione della prova su strada, la moto bavarese, presentata completa di bauli da viaggio, è in grado di accendersi, accelerare, girare e rallentare fino a fermarsi “tutto completamente da sola”.

La vediamo nella dimostrazione pratica su strada, viaggiare in completa autonomia destreggiandosi in uno slalom di percorso con birilli, esattamente come accade nell’esame di guida pratica per la patente. Da lontano invece, si scorge quello che dovrebbe essere un “motociclista” che invece di cavalcare la sua moto, si limita a controllare ed azionare un dispositivo che direziona la due ruote.

Il funzionamento della moto a guida autonoma avviene attraverso tre sensori di distanza da terra che sono stati montati rispettivamente uno dietro alla ruota anteriore ed altri due montati sotto alle pedane del passeggero. Il cervello della moto e le connessioni necessarie per la guida a distanza sono stati posizionati nei bauli da viaggio. Il posizionamento del veicolo è affidato a un’antenna GPS.

Lo sviluppo di questo concetto di prototipo oltre a stupire il pubblico e forse a destare qualche indignazione da parte dei puristi delle due ruote, potrebbe portare a nuove soluzioni in termini di dinamica di guida, in situazioni di pericolo e manovre di elevata complessità.

La motocicletta indipendente potrebbe migliorare la sicurezza di coloro che corrono su due ruote. Una tecnologia che segue i movimenti di chi ha il controllo del manubrio e lo assiste, aiutandolo nelle situazioni di pericolo mentre fa le curve e nei momenti di frenata e accelerazione.

L’utilizzo più immediato per l’azienda bavarese di questa innovazione tecnologica per le due ruote sarà sicuramente per raccogliere informazioni fondamentali per portare sui modelli di serie un’assistenza migliore in caso di manovre rischiose o complicate.

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