Ducati Scrambler by Bonamici Racing

Davide Polo

Scrambler. Una sola parola che evoca in ogni motociclista un pensiero, un ricordo, un emozione.


Non tutti ne hanno avuta una, ma in passato una moto come questa scaldava gli animi un po’ perché era l’anello di congiunzione fra Vespa e le moto di grande cilindrata, un po’ perché con uno stile pulito e piacevole andava incontro ai gusti di molti.
La Scrambler di oggi è cambiata, riproposta con uno stile che strizza l’occhi agli stilemi degli anni ’70 rivisti in chiave moderna con tutti i vantaggi che le nuove tecnologie offrono ai motociclisti di oggi.


Bonamici Racing non poteva restare insensibile a tutto ciò e, nonostante la sua fama sia cresciuta nell’ambito del motorsport ai massimi livelli, ha voluto cimentarsi con la piccolina di casa Ducati.
Il primo pensiero è stato quello di realizzare un set di pedane regolabili in grado di trovare la giusta posizione in sella. Ritirata la moto in concessionaria però ci si è accorti di una cosa: la base di partenza era ottima, l’ideale per dar sfogo alla creatività del reparto progettazione.

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La base, appunto. La Ducati Scrambler è una moto ottima per andare a spasso, l’ideale mezzo di trasporto per chi fino al giorno prima utilizzava lo scooter per andare da casa a lavoro o come prima moto per neofiti, ma i motociclisti più esperti qualche dubbio lo hanno sollevato, soprattutto per quanto riguarda la ciclistica che rende poco precisa e un po’ ballerina la moto quando ci si fa prendere la mano e si tenta di spingere un po’ più forte. Il telaio è ottimo, certamente non paragonabile a quelli utilizzati nel campionato WSBK, stesso discorso per il bicilindrico che è molto fruibile e sufficiente a togliersi parecchie soddisfazioni, senza toccare queste due aree i ragazzi della Bonamici Racing hanno provato a rendere più divertente la guida della Scrambler intervenendo in aree strategiche della moto.
Le pedane, tutte ricavate dal pieno, sono ampiamente regolabili e fanno sì che ognuno possa trovarsi a proprio agio con una posizione più adatta alla guida sportiva. Le leve su doppi cuscinetti assicurano la massima efficacia ed affidabilità anche se si percorrono strade polverose, le pedane sono interamente anodizzate nel colore nero, ma è possibile su richiesta avere uno o più colori differenti. Una particolarità delle pedane è data dalla possibilità di montare o meno i supporti per i poggiapiedi del passeggero, in questo modo chi viaggia sempre solo risparmia peso ed ha un componente più compatto, mentre chi viaggia in compagnia ha la possibilità di far accomodare il passeggero in tutta tranquillità.

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Ma la trasformazione completa della posizione di guida si ottiene montando un set di semimanubri bassi al posto del manubrio unico che la Scrambler monta di serie. Ora la moto si guida in maniera differente, sull’avantreno si riesce a trasmettere il giusto carico e la percorrenza nel misto stretto non è mai stata più piacevole. Ciliegina sulla torta sono le nuove piastre di sterzo inferiore e superiore interamente ricavate dal pieno, con un design moderno che deriva direttamente dalle piastre studiate e progettate per la Superbike dalla Bonamici Racing, in questo caso l’esperienza in pista è stata trasferita sul prodotto di serie per garantire la massima efficacia e sicurezza in ogni condizione.
Lo stile della Ducati Scrambler è completato da vari piccoli accessori come le vaschette per l’olio dei freni ricavate dal pieno, i tappi per il telaio, le protezioni per l’alternatore, il pignone e la catena, tutti rigorosamente ricavati dal pieno, una nuova livrea ed una sella ristilizzata completano il layout grafico della Cafè Racer made by Bonamici Racing.


La guida della moto è ora cambiata radicalmente, ma per ottenere il massimo la Bonamici Racing si è dovuta affidare a due partner d’eccezione che operano anch’essi nel settore delle corse e rappresentano il massimo della tecnologia italiana applicata alla moto.
La Bitubo ha fornito un ammortizzatore posteriore e una forcella anteriore che permettono di ricavare il massimo dal telaio in ogni condizione, la Scrambler adesso è un rasoio affilato che percorre ogni curva come su di un binario, le irregolarità dell’asfalto non sono più un problema e non esistono più quei saltellamenti che si avevano prima quando si forzava un po’ il ritmo.
I ragazzi della Spark infine si sono occupati del sistema di scarico della Scrambler, in questo modo senza intervenire su elettronica e componentistica interna del motore è stato ricavato qualche cavallo in più e migliorata l’erogazione del motore in termini di coppia, anche il sound ne ha beneficiato con il bicilindrico di Borgo Panigale che finalmente fa sentire il suo bel suono cupo e vigoroso.
Su strada il comportamento della moto è differente rispetto all’originale, ciò è stato ottenuto con interventi che hanno interessato solo parti esterne e non il telaio o il motore, il tutto ovviamente per far sì che ogni modifica fosse reversibile in modo da non compromettere l’originalità della moto.

 

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