Dieci moto che hanno fatto la storia: Suzuki V-strom

Valerio Garagiola

Continua la nostra rubrica sulle moto che hanno fatto e stanno facendo la storia del motociclismo: parliamo della enduro stradale Suzuki V-strom

Quando si pensa ad una moto iconica, che ha lasciato il segno nella mente e nel cuore di molti, si pensa immediatamente alle grandi Enduro che hanno solcato i deserti, ai modelli protagonisti di avventure epiche ed a quelli che sono diventati uno status symbol. Così come ci si ricorda, ai tempi delle superiori, delle ragazze più belle, e non ci si ricorda di quelle più intelligenti o intraprendenti, la Suzuki V-Strom può rientrare nella classifica delle dieci moto che hanno fatto la storia per alcuni validi motivi: affidabilità, concretezza e robustezza.

La prima Suzuki V-Strom è nata nel 2002, sfruttando la stessa base motoristica della TL1000S e TL1000R, bicilindriche sportive caratterizzate da schemi ciclistici fuori dagli schemi di quel periodo. La ciclistica della V-Strom era molto semplice, ma molto efficace: forcella telescopica da 43 mm all'anteriore, mentre il posteriore era gestito da un monoarmotizzatore regolabile con registro remoto del precarico molla. La massa a vuoto era di circa 220 kg, massa che l'impianto frenante (costituito da doppio disco anteriore da 310 mm e posteriore da 260mm) faceva fatica a fermare se messo alla frusta. Il serbatoio da 22 litri garantiva una buona autonomia.

Due anni dopo nasce la V-Strom 650, la quale condivide la ciclistica, l'impianto frenante, la componentistica elettica e l'estetica della 1000. Il motore in questo caso deriva da quello presente sulla SV650, modificato per dare il meglio ai bassi e medi regimi. Con questo modello, la casa giapponese dà una nuova definizione alla categoria delle enduro stradali: mezzi a metà strada tra tra una motocicletta da enduro e una da strada, con una versatilità tale da poter essere apprezzati su sterrato, in città e adatte al mototurismo di medio e lungo raggio.  La versione da 650cc e quella da 1000cc erano riconoscibili dal terminale, singolo sulla versione più piccola, mentre la V-Strom 1000 era dotata di doppio terminale laterale alto.

I modelli prodotti fino al 2006 rispondono alle normative antinquinamento Euro2, per poi passare alla Euro3, disponibile anche con ABS. Dal 2010, verrà commercializzata la versione "Traveller", equipaggiata di serie con ABS, paramani, cavalletto centrale, piastra di supporto e il relativo bauletto con capacità di 47 litri. 

Il rinnovamento più consistente è avvenuto nel 2012, dove il modello è stato oggetto di modifiche a motore (nuovi alberi a camme e nuove molle delle valvole) ed ha perso 6 kg di peso totale. Altra modifica che caratterizza il modello è l'eliminazione del radiatore dell'olio che era presente nella vecchia versione, sostituito con uno scambiatore di calore posto tra coppa e filtro olio, più compatto. L'estetica è stata rinnovata, con fari più snelli e rastremati verso l'alto; il parafango anteriore, i fianchetti radiatore e il serbatoio hanno una nuova rifinitura simil carbonio, il codone è più snello e la serratura per l'apertura della sella è ora sul fianco del parafango posteriore anziché sopra la targa.

Il 2013 vede il ritorno della V-Strom 1000 sul mercato, ma il modello è completamente rinnovato. Il design è ispirato alla DR-Z che corse la Dakar negli anni '80, mentre il motore, completamente rinnovato nella componentistica interna e nella gestione elettronica (viene introdotto il controllo di trazione), cresce dai 996cc ai 1036cc. Il peso complessivo scende, passando dai quasi 240 Kg (con il pieno) a circa 230 Kg. Come sulla 650, viene eliminato il radiatore dell'olio. La frizione, punto sensibile del modello precedente, ora è completamente riprogettata e dotata di antisaltellamento. Come sulla versione del 2002, la sesta marcia è particolarmente lunga, adatta alle lunghe tratte autostradali. Lo scarico, ora singolo e laterale, ospita il catalizzatore ed è dotato di valvola a controllo elettronico. Sparisce la forcella a steli tradizionali in favore ad una a steli rovesciati, mentre le pinze freno assiali a 2 pistoncini vengono sostituite da pinze radiali a 4 pistoncini.

Negli stessi anni, anche la V-Strom 650 viene aggiornata, riprendendo l'estetica della sorella maggiore: il doppio faro anteriore viene sostituito da un faro singolo, mentre tutta la parte centrale della moto rimane molto stretta, con il serbatoio da 20 litri che si sviluppa verso il basso. Per entrambe le cilindrate è disponibile la versione XT, destinata a chi vuole provare l'eDRezza del fango; si riconosce facilmente grazie cerchi a raggi e all'assetto leggermente rialzato rispetto alla versione tradizionale.

Il 2017 ha visto il debutto della versione 250, caratterizzata da motore monociclindrico da 250cc di derivazione GSX-R 250. Purtroppo, questa motorizzazione fu poco apprezzata dal mercato italiano perchè non adatta alle lunghe tratte. Tre anni dopo, la V-Strom 250 è uscita da listino.

Il bienno 2020-2021 vede l'aggiornamento della V-Strom 650 alla nuova normativa Euro5, mentre il modello di maggiore cilindrata subisce un ulteriore aggiornamento. Ribattezzata V-Strom 1050, è facilmente riconoscibile grazie al nuovo faro rettangolare, che riprende le linee della DR-Big e della DR-Z. Il propulsore da 1036 cc rientra nella normativa Euro5, mentre crescono coppia e potenza, raggiungo 100 Nm a 6000 giri e 107 Cv massimi. La V-Strom 1050 sfrutta una piattaforma inerziale Imu di ultima generazione per rilevare accuratamente la posizione della moto in sei direzioni su tre assi; con questo sistema vengono gestiti cruise control, Motion Track Brake System, sistema di frenata combinata, assistenza alla partenza in salita, modulatore di frenata in discesa, ripartitore di frenata in funzione del carico, acceleratore elettronico Ride by wire, traction control (disattivabile e con tre modalità), selettore delle modalità di guida (tre mappature), Suzuki easy start system e Low Rpm assist system. La presenza del Ride by wire ha consentito d'introdurre il Suzuki Drive Mode Selector, con tre modalità di guida impostabili a seconda delle condizioni dell'asfalto e del meteo.

Come per il modello precedente, la V-Strom 650 Euro5 è disponibile il versione XT. La 1050 invece è naturalmente dotata di cerchi a raggi e tutto il necessario per affrontare qualche strada bianca(per chi ama esagerare, è disponibile la versione XT Pro); per chi desiderasse un modello più consono ad un utilizzo prettamente stradale-cittadino, può prendere in considerazione la versione Machi, con cerchi in lega e bauletto di serie.

La storia della Suzuki V-Strom è lunga quasi 20 anni, lasso di tempo nel quale chiunque ha apprezzato la sua duttilità e la sua resistenza: non è difficile trovare in commercio esemplari che hanno superato i 100.000 chilometri senza alcuna difficoltà.

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