Carl Reese: 3410 km in 24 ore su una BMW K 1600 GT

Gianluca Salina

Carl Reese e la BMW K 1600 GT sono entrati nel Guinness dei Primati per aver percorso 3410 chilometri in meno di 23 ore. Il record, ottenuto su una pista di prova della Continental, ha visto utilizzare pneumatici Road Attack 2 EVO GT. Numerose le insidie durante l’impresa, dalla fatica agli animali selvatici. Il prossimo obiettivo, per Reese, è arrivare a 4500 km in un giorno.

Percorrere oltre 3400 km in moto è un qualcosa che molti fanno, nel corso di una stagione. Fare quella strada in un viaggio è già meno frequente, anche se ampiamente fattibile (basti pensare a chi parte dell'Italia verso Capo Nord o verso Oriente). A coprire una simile distanza in sole ventiquattro ore invece, finora c'è riuscita una sola persona, che ha stabilito un record inserito nel famoso Guinness dei Primati.

Il protagonista di questa avventura è lo statunitense Carl Reese che, alla guida di una BMW K 1600 GT, in un giorno ha viaggiato per 2119 miglia. La prova è in realtà durata poco meno di 23 ore (22h e 52' per la precisione), dal momento che Reese ha dovuto interrompere la sua performance a causa dell'usura dei suoi pneumatici, dei Continental Road Attack 2 EVO GT, di cui ne aveva a disposizione quattro posteriori e due anteriori.

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Reese si è trovato a fare i conti con un inaspettato consumo delle coperture posteriori a causa del potere fortemente abrasivo dell'asfalto del Continental Tire Proving Ground di Uvalde, in Texas, la pista teatro della prova, dove il rider USA ha marciato ad una media di circa 92 miglia all'ora (circa 148 km/h), con punte di 141 mph (circa 227 km/h), schivando diversi animali selvatici come cinghiali, lepri, linci e procioni, con alcuni di essi che, per stessa ammissione del recordman, non sono stati fortunati quanto lui, arrivato sano e salvo al termine della sua fatica.

Altre difficoltà sono arrivate dalla comprensibile stanchezza, nonostante il comfort offerto dalla K 1600 GT e che ad un certo punto, è inevitabilmente sopraggiunta. Reese ha spiegato che, dopo un giorno speso a girare in tondo a 150 all'ora, la fatica si materializza con una diversa percezione di quello che viene incontro durante la marcia, come ad esempio avere l'impressione di trovarsi di fronte ad un muro reale quando in realtà si tratta semplice foschia.

Il giro di boa è stato il passare le 19-20 ore. Da quel momento lì in poi, la concentrazione è l'unica arma che si ha a disposizione per contrastare le bizzarrie della mente che, ormai stanca, altera le immagini percepite dagli occhi, un fenomeno noto ai piloti di endurance, che affermerebbero di vedere addirittura dei draghi. Fermatosi prima dello scadere delle ventiquattro ore, nei piani di Reese c'è l'intenzione di superare le 2800 miglia.

Per farlo dovrà tenere una media più elevata rispetto a questa volta ma, soprattutto, sarà necessario partire con più gomme delle due anteriori e le quattro posteriori che ha avuto a disposizione in questa occasione. Reese, che nell'occasione ha testato una tuta della First Gear, non ha mancato di affermare che, se tra i vari produttori, sia di moto che di accessori, c'è qualcuno disposto a sponsorizzarlo, la cosa sarebbe ben accetta. Di certo c'è che anche il prossimo record, il biker americano lo tenterà con la fida K 1600 GT, che già con questa impresa ha dimostrato una affidabilità a prova di bomba.

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