Baltic Tour 2019 – On the road in solitaria, Stage 4 – Sopot, Miedzyzdroje, Lipsia

Riccardo Fanni

Il Baltic Tour, dopo aver raggiunto il punto più a Nord, si dirige verso sud, la costa polacca e la Germania, per rientrare in Italia, qualche giorno dopo. Sopot mi accoglie con la sua movida e l’immenso spiaggione

Il motivo per cui abbia deciso di virare verso Ovest, durante il rientro da Nord, in questo viaggio, è presto detto: avevo desiderio da anni di vedere questa parte della Polonia, avendo letto che si tratta di una rinomata località di mare molto caratteristica; ma non avrebbe avuto senso organizzare un viaggio solo per arrivare qui, per cui ho pensato di accorparla a questo itinerario, già che sarei stato in zona.

Prosegue quindi il mio viaggio in terra baltica, qui l'episodio precedente. La strada da Kaunas verso Sopot potrebbe essere di 300 km circa, ma occorrerebbe passare in territorio russo, quel lembo di terra incastonata tra Lituania e Polonia che appartiene alla federazione, con capoluogo Kaliningrad. Onestamente non avrebbe avuto senso portare avanti tutte le procedure di ingresso in Russia solo per questa città, per cui decido di passare accanto, ed in questo modo i km salgono ai soliti 500 circa.

Passo da Augustów, e punto alla zona dei laghi di Mikolajki, dove mi attende una cittadina piena zeppa di turisti sul lago Sniardwy, che mi prende circa mezzora buona solo per attraversarla, tra un semaforo e l’altro, tra gruppi di turisti in mezzo alla strada, bambini, venditori ambulanti e tutto quello che in genere può rallentare la guida.

L’avvicinamento a Sopot, passando per la tangenziale di Danzica, è noioso e abbastanza deprimente; la vista si riempie di industrie e fabbriche varie, con numerose ciminiere che sputano in aria vapori bianchi. Non ho la più pallida idea di cosa siano e cerco di lasciarmeli alle spalle il più velocemente possibile.

Arrivo cosi a Sopot, dove ho trovato alloggio in un attico di una vecchia palazzina, senza ascensore, di 5 piani, per cui ho anche l’occasione di fare un discreto allenamento di gambe portandomi in appartamento il sacco e le altre cose. Giusto il tempo di un giro per comprare qualcosa da mangiare, e mi preparo una bella spaghettata al pesto (si… lo so… lo ammetto… portato confezionato da casa) sul terrazzo dell’attico, mentre il sole tramonta proprio davanti a me, verso la spiaggia.

La mattina successiva mi sveglio da solo senza il supporto della sveglia, relativamente presto. Qui non hanno l’usanza di coprire le finestre, se non con una sottile tenda spesso di colore chiaro, per cui la luce inizia a filtrare attraverso le finestre già all’alba. Indugio un po’ e mi crogiolo nel letto per diversi minuti, prima di trovare la forza per alzarmi. Inizio ad essere fisicamente stanco, i giorni precedenti sono stati un susseguirsi di guida e visita alla città di turno, e la stanchezza inizia a venir fuori.

Oggi dedicherò la giornata al relax, lungo la costa, sulla spiaggia, facendo il classico turista di passaggio che si spalma sulla sabbia a prendere il sole, e solo alcune nuvole arrivano a guastare la festa nel primo pomeriggio. Un pranzo da turista in un tipico ristorante turistico mi spezza la giornata, generalmente evito posti cosi, ma per oggi può andare. Incredibilmente la portata è molto buona, e me la godo con tutta calma prima di continuare la seduta di relax giornaliero.

Arrivato a questo punto del tour, ho la possibilità di scegliere se proseguire lungo quello che mi ero impostato in origine, oppure se cambiare percorso, passando per il nord della Germania oppure dirigendomi a sud facendo una via più breve. Contavo di visitare Berlino, ma nei giorni precedenti ho pensato che una sola giornata non sarebbe bastata per visitare, seppur in modo veloce, questa capitale.

Dando uno sguardo veloce al portale di prenotazione alloggi online che ho utilizzato, mi rendo conto che ho la possibilità di disdire le successive prenotazioni a costo zero, per cui mi studio un percorso alternativo, dove la media dei kilometri è sempre quella di 400/500 al giorno, evitando a questo punto Berlino e pianificando di passare un altro giorno lungo la costa polacca al confine con la Germania. Da lì, scenderò a Lipsia, dove avrò la possibilità, volendo, di passare qualche ora a girandola a piedi, per poi scendere verso l’Austria, per trascorre in quella zona, l’ultima notte di viaggio.

Trovo un alloggio veramente carino, una casetta di legno in mezzo al bosco in zona Miedzyzdroje, a meno di 40€ con parcheggio privato e cucina inclusa; vedendola ho immediatamente pensato che poteva essere un bellissimo posto per trascorrere una notte, a poche centinaia dimetri dalla costa. Da Google Maps, vedo che si trova un lungo spiaggione con un bosco che lo separa dall’interno.

Non me lo lascio sfuggire, mentre a Lipsia trovo un normale appartamento a qualche km dal centro, con poca spesa e tanta resa.

Cosi la mattina, sveglia presto, ginnastica per portar giù i bagagli e parto, verso le 8.30, con un clima tendente al caldo ed un sole pieno senza nuvole. Mi dirigo verso Miastko, per la via diretta, una strada Statale abbastanza mal messa che non fa altro che confermare la mia impressione sulla Polonia e la sua viabilità: autostrade perfette e statali abbastanza pietose, con asfalti scavati e sconnessioni veramente fastidiose.

Passato il primo punto, svolto verso Koszalin per poter fare una strada costiera, ma vengo sorpreso da lavori in corso che bloccano completamente la strada, e mi costringono a proseguire disegnando zig zag sulla mappa, facendo 30 km per proseguire in direzione obiettivo di 10. Di questo passo passerò tutta la giornata in moto dannazione!

Lavori in corso ed ancora lavori in corso, ma finalmente arrivo in prossimità della costa, dove mi trovo su un dirupo che si butta a picco sul mare, che spettacolo ragazzi!

Proseguo, e incontro lungo la strada una miriade di paesini affacciati sul mare, per raggiungerli occorre fare qualche centinaio di metri nella boscaglia, qui decido di fermarmi per pranzare in un ristorantino senza pretese.

Arrivo cosi nella zona della casetta nel bosco che avevo riservato verso le ore 15.00, e mi rendo conto che… è letteralmente nel bosco. Il navigatore si perde, e mi indirizza verso quella che inizia come una strada sterrata ampia, per poi assottigliarsi sempre di più e diventare un vero e proprio sentiero nel bosco…

Penso che sono fregato, perché ora hai voglia a girare il bestione di moto e tornare indietro se si blocca sulla strada accidentata. Google maps mi dice che sono a poche centinaia di metri dalla proprietà, ma il sentiero sembra finire proprio nel nulla, per cui lo esploro prima a piedi per 2-300 metri, scoprendo che dopo una curva e qualche albero si getta in una sterrata che porta alla proprietà.

Per cui mi gioco una chance e mi faccio anche il sentiero nel bosco a moto carica, yeah! Finalmente gli sforzi sono ripagati ed il cottage mi accoglie circondato da un silenzio irreale, un luogo dove la tranquillità domina, del tutto diverso dal posto dove ero stato fino alla mattina, nel pieno caos di Sopot.

Mi spiego qualche minuto a gesti con il proprietario del cottage che non conosce l’inglese, dedico un’altra manciata di minuti al cambiarmi e prendere una bottiglietta d’acqua ed un costume, e mi fiondo con decisione verso il bosco e verso la spiaggia, dove mi sdraio e mi rilasso.

È l’imbrunire, sono in un cottage in mezzo al bosco e mi aspetta un bello zuppone di legumi già pronto, la temperatura fuori è di 15 gradi in diminuzione e fuori c’è un cielo che, libero da nuvole, lascia intravvedere tutte le stelle, senza inquinamento luminoso a disturbare lo spettacolo. Peccato che gli smartphone con le loro fotocamere non siano sufficientemente performanti per catturare le immagini al buio, altrimenti sarebbe venuta una foto da incorniciare.

La strada per Lipsia che mi attende sarà nuovamente l’inizio del tratto autostradale che mi porta verso sud, da passare il più velocemente possibile, senza nulla che valga la pena di vedere. Berlino la supero salutandola, sarà per un’altra volta, magari con più giorni a disposizione. Arrivo a destinazione verso le ore16.00, ma sono troppo stanco per girare a piedi la città, peccato.

Il viaggio volge verso il termine, e mi trovo nella parte centrale e noiosa del ritorno, per cui mi rilasso ai 30 gradi delle 17.00 del pomeriggio con una bella doccia sul tetto della casa, appartenente ad un filippino che lavora come carpentiere, il quale, gentilissimo, mi offre il suo garage per sistemare la moto durante la notte.

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